Una vittima minorenne ha rotto il silenzio; l’indagine dei Carabinieri di Sulmona ha portato all’emissione di tre misure cautelari
Provincia de L’Aquila – Tre giovani, di cui due minorenni e un 18enne, sono finiti in manette questa mattina, all’alba, al termine di una complessa indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sulmona. I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di gravissimi reati che spaziano dalla violenza sessuale aggravata e di gruppo agli atti sessuali con minorenni (vittima sotto i 14 anni), oltre a produzione e detenzione di materiale pedopornografico e atti persecutori.
L’operazione ha visto l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, disposte dai Giudici per le indagini preliminari del Tribunale di L’Aquila e del Tribunale per i Minorenni del capoluogo abruzzese. Gli arrestati sono stati rintracciati nelle loro rispettive abitazioni in diverse località della provincia aquilana e sono stati condotti, il maggiorenne, presso la casa circondariale di Sulmona, e i due minorenni presso l’Istituto Penale Minorile di Roma – Casal del Marmo, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
L’indagine partita da una chiamata al “114”
L’inchiesta, coordinata sinergicamente dalle Procure della Repubblica (ordinaria e minorile) di L’Aquila, ha avuto inizio sul finire del mese di agosto. Decisiva è stata la denuncia della vittima, una minore di età inferiore ai 14 anni, che ha trovato il coraggio di rivolgersi al numero di emergenza “114 – emergenza infanzia” per raccontare il suo calvario.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la giovanissima sarebbe stata costretta a subire abusi sessuali, anche di gruppo. Gli aguzzini avrebbero esercitato reiterate minacce di morte e, soprattutto, avrebbero ricattato la vittima con la diffusione, tramite social network, di un video a contenuto sessualmente esplicito che la ritraeva, girato a sua insaputa da uno degli indagati.
L’attività investigativa posta in essere dai Carabinieri ha permesso di raccogliere rapidamente importanti riscontri, ricostruendo l’intera e drammatica vicenda, che si sarebbe protratta per mesi, e identificando con certezza gli odierni arrestati.
Si precisa, come sottolineato anche dall’Arma, che le persone arrestate sono da considerarsi innocenti sino alla pronuncia della sentenza definitiva e che i provvedimenti adottati in fase cautelare richiedono la necessaria verifica e convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria.



