Monday 14 July, 2025
HomeItaliaCronaca ItaliaModa di lusso sotto accusa: Amministrazione Giudiziaria per sfruttamento

L’indagine è scattata a maggio 2025 a seguito della denuncia di un lavoratore cinese aggredito per aver chiesto stipendi arretrati

Milano. Un’importante azienda del settore dell’alta moda è finita sotto amministrazione giudiziaria su disposizione del Tribunale di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica. L’accusa: non aver saputo prevenire e arginare fenomeni di sfruttamento lavorativo all’interno della propria filiera produttiva. La misura arriva dopo un’indagine approfondita condotta dai Carabinieri del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano.

L’inchiesta ha rivelato un sistema di subappalti complesso e opaco. La casa di moda, pur occupandosi della prototipazione, affidava la produzione su larga scala a società senza capacità produttiva reale. Queste ultime, a loro volta, esternalizzavano il lavoro a opifici gestiti da cittadini cinesi, che per abbattere i costi facevano ricorso a manodopera irregolare e clandestina in condizioni di sfruttamento. Ciò includeva violazioni gravi in termini di retribuzioni, orari, salute e sicurezza sul lavoro, con casi di lavoratori alloggiati in dormitori abusivi e in condizioni igienico-sanitarie precarie.

L’indagine, scattata a maggio 2025 a seguito della denuncia di un lavoratore cinese aggredito per aver chiesto stipendi arretrati, ha portato alla luce l’identificazione di 21 lavoratori, di cui 10 impiegati “in nero” (7 dei quali clandestini). Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria due titolari di aziende cinesi per caporalato (uno dei quali arrestato in flagranza), sette lavoratori irregolari e due titolari di un’azienda sub-affidataria italiana per violazioni delle norme sulla sicurezza.

Le autorità hanno comminato ammende per oltre 181.000 euro e sanzioni amministrative per quasi 60.000 euro. Per due opifici cinesi è stata disposta la sospensione dell’attività. Questo caso si inserisce in un contesto di simili provvedimenti che hanno già interessato altre aziende del lusso nei mesi precedenti, evidenziando una problematica diffusa nel settore. Si ricorda che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità saranno accertate definitivamente solo con una sentenza irrevocabile.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.