Monday 20 May, 2024
HomeItaliaCronaca ItaliaFurti alle aziende con la tecnica del “finto corriere” nel Nord Italia, 7 arresti. Il video

Nella mattina del 10 agosto i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Verbania, unitamente a personale
dei Comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione
di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verbania, nei confronti di 7 persone (5
in carcere, 2 agli arresti domiciliari) ritenute responsabili a vario titolo, di associazione per delinquere
finalizzata alla commissione di furti in danno di imprese del settore tessile.
Le indagini sono partite a seguito di due episodi di furto avvenuti nei mesi di luglio e agosto 2022 nei confronti di due società della provincia di Verbania produttrici di capi di abbigliamento di alta moda, ha consentito di attribuire al gruppo criminale 18 furti aggravati (di cui 1 tentato) in danno di altrettante attività produttive del nord Italia, perpetrati attraverso la peculiare tecnica dei “falsi corrieri”.

Ecco come avvenivano i furti della merce

Si partiva con il preliminare contatto telefonico, dove il “telefonista” chiamava l’azienda fingendosi il corriere incaricato al ritiro di merce presso i magazzini dell’impresa, che organizzava il ritiro del materiale. L’organizzazione criminale aveva già fatto una lunghissima serie di telefonate a società, individuando i numeri online, nel tentativo di capire quella che effettivamente aveva una pronta consegna programmata.
I falsi corrieri che, in coordinamento con il telefonista, si presentano presso i magazzini dell’azienda indossando casacche di note società di logistica, si facevano consegnare dagli ignari dipendenti il materiale (abbigliamento, occhiali, oggettistica etc.) in pronta consegna.

L’organizzazione criminale

C’era il telefonista, operativo nella città di Napoli, con il compito di contattare il più ampio numero
possibile di società/aziende, al fine di comprendere chi avesse in quel giorno della merce in pronta
consegna e, in tal caso, organizzare con le batterie di falsi corrieri operative sul territorio il ritiro
della refurtiva.
Batterie di falsi corrieri che, utilizzando autocarri a noleggio a cui venivano alterate le targhe, e
casacche/divise di note società di logistica, gravitavano in distinte aree del nord Italia, presentandosi, su input del telefonista, presso i magazzini delle società frodate per impossessarsi della merce;
Addetti al deposito/trasporto della refurtiva nella città di Napoli, i quali mettevano a disposizione
i propri garage/magazzini per stoccare la refurtiva in attesa di essere trasportata “in sicurezza” nel capoluogo campano, dove veniva poi reimmessa nel circuito legale dei mercati rionali.

Nel corso delle indagini i carabinieri hanno documentato 18 distinti episodi di furto, di cui uno solo
tentato poiché la titolare della ditta non si è fidata del presunto corriere. I luoghi dove la banda ha agito sono le province di Udine, Verbania, Como, Torino, Varese, Milano, Lodi, Bologna, Rimini.

Sono inoltre 14 gli indagati, tra cui 7 sono stati sottoposti a misura restrittiva. La merce rubata ha un valore complessivo che si aggira intorno a 400mila euro.

I carabinieri di Verbania sono riusciti ad individuare la struttura, composta essenzialmente da un soggetto quale capo ed organizzatore e tre distinte batterie di finti corrieri, operanti per lo più nel nord Italia. In alcuni casi i Carabinieri hanno potuto seguire gli spostamenti dei finti corrieri e fermarli in tempo per recuperare la merce e arrestarli in flagranza di reato.

Due furti di merce, in aziende di alta moda, il 26 ed il 27 ottobre 2022

Uno degli episodi risale al 27 ottobre 2022. Un finto corriere si era presentato in una ditta di Milano che produce capi di abbigliamento di alta moda, riuscendo a trafugare 6 colli. Mentre il malvivente si allontanava dal luogo, ricevendo tra l’altro i complimenti dal telefonista per la buona riuscita del colpo, i carabinieri di Verbania in contatto con i colleghi di Arluno facevano fermare il furgone proprio in quel centro, dove i finti corrieri avevano una base logistica. In quel caso il telefonista – non riuscendo più a mettersi in contatto con il complice, nel frattempo bloccato dai carabinieri – richiamava la società frodata simulando di essere il fantomatico “Maresciallo Fabrizio” dei Carabinieri, con l’intento di comprendere cosa fosse accaduto al suo “uomo”.

La successiva perquisizione domiciliare nella base logistica di Arluno, consentiva inoltre di recuperare altra merce sottratta il giorno precedente ai danni di un’altra ditta di abbigliamento di moda di Codogno.

In un altro episodio, il 26 ottobre 2022, un finto corriere indossando anche l’uniforme di una nota società di logistica riusciva a rubare da una importante ditta della riviera romagnola, produttrice di diversi brand di alta moda, 47 colli contenenti capi di abbigliamento per un valore complessivo di circa 70mila euro. Anche in questa occasione i carabinieri di Verbania, in costante contatto con i colleghi di Cattolica riuscivano a far fermare il furgone prima che imboccasse l’autostrada, recuperando l’intera refurtiva ed arrestando il corriere. All’interno del furgone venivano rinvenute inoltre numerose divise riconducibili alle maggiori società di corrieri, che di volta in volta venivano indossate dai falsi corrieri per ingannare i magazzinieri delle società.

Le misure restrittive

Dei 7 destinatari del provvedimento restrittivo uno è stato arrestato in Arluno (MI), un 77enne originario di Napoli che rappresentava la base logistica nel nord Italia per le batterie dei finti corrieri.

Gli altri 6 sono stati rintracciati tutti in provincia di Napoli, 5 nel capoluogo ed uno a San Giuseppe Vesuviano.

Di questi al vertice dell’organizzazione un 66enne già precedentemente condannato dal Tribunale di Verbania per reati contro il patrimonio.

Gli altri componenti del sodalizio sono un 40enne già ristretto in carcere a Poggioreale per altra causa, un 50enne ed un 64 enne ed un 29enne, tutti facenti parte delle batterie di finti corrieri. Il soggetto rintracciato a San Giuseppe Vesuviano, il più giovane del gruppo, un 28enne, sfruttando anche la sua posizione di dipendente di una società di trasporti, estranea alle indagini, si occupava del trasferimento della merce rubata dal nord Italia verso il capoluogo campano.

Il video

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.