I cittadini di Ferrara la ricordano ancora, la rapina “come nei film americani” avvenuta ai danni della “Banca del Centro Emilia” di via Porta Romana il 12 settembre 2022. Ingente il bottino: 60.000 euro in contanti e 250.000 euro di gioielli e preziosi. Particolarmente efferate le modalità; sei persone legate mani e piedi e rinchiuse in uno sgabuzzino nell’ambito di un colpo studiato fin nei minimi dettagli, da evidenti professionisti del settore.
Sono circa le 07:45 quando la Direttrice della filiale, sollevata la saracinesca ed entrata per prima nella banca, sente suonare l’allarme. Pensa ad un falso contatto, chi rapinerebbe una banca alle 7 del mattino? E invece l’allarme scatta perché, esattamente nel momento in cui la direttrice entra nella filiale, i rapinatori abbattono le inferriate poste a protezione della finestra del bagno collocata in un cortile interno posto sul retro della banca, tagliate la sera prima con il favore del buio. La donna viene rapidamente aggredita da tre uomini travisati ed armati, che la immobilizzano. Stessa sorte subiscono nei minuti seguenti due dipendenti e tre clienti (tra cui una donna incinta), che ignari di quanto stava accadendo, accedono ai locali della banca, dove vengono privati del telefonino, legati a mani e piedi con fascette da elettricista e chiusi, insieme alla direttrice, in una stanza, per tutta la durata della rapina, terminata la quale i rei si danno alla fuga. L’allarme scatta alle 10.00 circa, quando un altro cliente, accedendo in banca e trovandola aperta ma completamente vuota, allerta i Carabinieri che, intervenuti sul posto, provvedono a liberare gli ostaggi, tutti incolumi nel fisico, ma estremamente provati psicologicamente.
Le indagini, avviate nelle immediatezze dai militari della Compagnia di Ferrara, hanno evidenziato sin da subito come il colpo fosse stato studiato approfonditamente fin nei minimi dettagli, inducendo pertanto gli investigatori a ritenerlo opera di professionisti del settore. Le attività investigative sono tuttavia state condotte ininterrottamente senza tralasciare alcun particolare, analizzando migliaia di ore di riprese video e passando al setaccio ogni indizio. Tenacia e professionalità premiate quando i militari, analizzando le riprese delle telecamere interne alla banca relative ad alcuni giorni prima della rapina, si sono accorti della presenza di un apparente cliente protagonista di un comportamento tuttavia anomalo poiché si aggirava nei locali della filiale con un cellulare impugnato in modo molto singolare: in verticale di fronte al proprio petto ed appoggiato ad un giornale, posizione congeniale per poter riprendere gli ambienti interni. Il medesimo soggetto veniva inquadrato, da un’altra telecamera, all’esterno della banca, il giorno della rapina, nell’evidente ruolo di “palo”.
E’ partendo da questo elemento che l’Arma estense ha pertanto avviato una prolungata ed ininterrotta attività investigativa, attraverso l’interpolazione di metodi investigativi classici (servizi di osservazione, controllo e pedinamento degli indagati nonché ascolto di migliaia di ore di intercettazioni tra presenti e telefoniche) e l’utilizzo di moderne tecnologie, che hanno consentito di raccogliere indizi di reato univoci e concordanti nei confronti di quattro soggetti palermitani (tre dei quali con precedenti specifici) ritenuti responsabili di rapina aggravata e sequestro di persona. Quadro accusatorio pienamente avallato dall’Autorità Giudiziaria ferrarese, che ha pertanto disposto l’arresto dei soggetti.
Il provvedimento è stato eseguito mercoledì 27 settembre dai Carabinieri della Compagnia di Ferrara, unitamente ai colleghi competenti per territorio, a Bologna, Palermo e Trapani presso le relative case circondariali dove tre dei quattro indagati erano già ristretti per altra causa. Sono tuttora in corso le ricerche del quarto soggetto, fino ad ora resosi irreperibile.