Thursday 21 November, 2024
HomeItaliaCronaca ItaliaEstorsioni, armi e stupefacenti, operazione anticamorra del Comando Provinciale di Benevento

Il clan Pagnozzi nel mirino della DDA, messi in luce episodi di estorsione nei confronti di imprenditori edili, rete dello spaccio ma anche il tentativo – fallito – di pilotare le elezioni a Moiano nel 2019.

Questa mattina, nelle province di Benevento, Avellino, Caserta e Catanzaro, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 14 uomini legati alla camorra.

I reati contestati sono quelli di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare l’associazione camorristica denominata clan Pagnozzi, radicato nei comuni di Montesarchio (BN), Moiano (BN), Airola (BN), Sant’Agata de Goti (BN), San Martino Valle Caudina (AV) e San Felice a Cancello (CE).

Le indagini coordinate dalla DDA di Napoli e condotte dai Carabinieri di Montesarchio, sono partite nel 2018 ed hanno portato alla luce i dettagli dell’attività criminale nella Valle Caudina.

Già nel luglio del 2020 erano partite numerose misure nei confronti di alcuni esponenti del clan per estorsione: MORZILLO Pietrantonio, MASSARO Biagio, MASSARO Pasquale, MASSARO Alessandro, BUONO Francesco, BUONANNO Antonio, TRUOCCHIO Luca, ZAMPELLA Umberto.

Il 10 maggio 2021 sono stati condannati con il rito abbreviato dal Tribunale di Napoli. La vicenda era fnita poi in Corte di Appello di Napoli e aveva subito modifiche sulla durata della pena a dicembre 2022.

Le successive indagini hanno portato alla luce altri e più gravi episodi tutti riconducibili all’organizzazione camorristica attiva nel territorio Valle di Suessola e della Valle Caudina ed in particolare nei comuni di Moiano (BN), Montesarchio, San Martino Valle Caudina (AV) Sant’Agata de Goti, San Felice a Cancello.

Il clan aveva a disposizione molte armi utilizzate per minacciare gli imprenditori edili della provincia di Benevento. A volte danneggiavano e provocavano incendi per intimorirli e convincerli a pagare il pizzo.

C’è poi la gestione delle “piazze” dello spaccio di sostanze stupefacenti: cocaina, hashish e marijuana immagazzinate nell’hinterland napoletano, venivano spacciate in vari comuni delle province di Benevento e Avellino, attraverso una precisa ripartizione di ruoli.

Nel Comune di Moiano, il clan ha provato a pilotare i risultati delle elezioni amministrative che si sono svolte il 26 maggio 2019, mediante la presentazione di una lista elettorale e atti intimidatori nei confronti dello schieramento politico contrapposto, che nonostante tutto è riuscito a vincere la tornata elettorale.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.