I Carabinieri hanno sorpreso i due durante un “summit” all’interno di una clinica romana con altri legati alla banda della Magliana
Roma – Duplice fermo a Roma per tentata estorsione ai danni di un consulente di un’azienda specializzata nell’import/export di prodotti tecnologici. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno bloccato due soggetti romani, entrambi con precedenti penali, uno dei quali era sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I due sono gravemente indiziati di aver tentato di estorcere alla vittima l’ingente somma di 2 milioni di euro.
L’escalation intimidatoria sarebbe partita a seguito di un’operazione commerciale avviata a fine 2024. Il consulente, attraverso uno dei fermati come intermediario, aveva procacciato una vendita di materiale informatico per un valore di 9 milioni di euro. Quando la società acquirente è risultata insolvente, costringendo la vittima a intraprendere un’azione legale di recupero del credito, l’intermediario avrebbe iniziato a esercitare pressioni e minacce.
Le intimidazioni hanno raggiunto un livello più grave quando il consulente è stato condotto al cospetto del secondo fermato, descritto come un “noto pregiudicato romano, esponente di vertice nel mondo criminale capitolino” e attualmente ristretto ai domiciliari. Da quel momento, la vittima ha subito gravi minacce, intimidazioni e persino aggressioni fisiche, insieme alla richiesta esplicita e ingiustificata del pagamento di 2 milioni di euro. Gli incontri intimidatori avvenivano, secondo quanto riportato, durante i permessi di cui godeva il pregiudicato agli arresti domiciliari.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura della Repubblica di Roma, hanno rapidamente raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due soggetti, portando all’emissione di un fermo di indiziato di delitto da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Il summit e gli arresti “eccellenti”
L’esecuzione del provvedimento ha portato a un clamoroso sviluppo: i due indiziati sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre tenevano un “summit” all’interno di una clinica romana con due figure legate alla criminalità storica capitolina. Si trattava di un ex appartenente alla Banda della Magliana, attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, e un ex appartenente ai N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari), sottoposto a libertà vigilata.
Quest’ultimo è stato trovato in possesso di un revolver con matricola abrasa, venendo arrestato in flagranza per detenzione illegale di arma clandestina. L’ex membro della Banda della Magliana è stato invece arrestato per aver violato le prescrizioni della misura di prevenzione personale.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari, i Carabinieri hanno sequestrato ingenti beni di lusso: circa 33 mila euro in contanti, gioielli con diamanti, un orologio del valore stimato di 250 mila euro, oltre a 18 quadri, due vasi da terra monumentali di verosimile porcellana cinese, un capitello e un mezzo busto in marmo. Opere d’arte la cui provenienza e valore saranno accertati con l’ausilio del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Le autorità ricordano che gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza. Si sottolinea l’importanza per le vittime di estorsione di avere “coraggio e fiducia nelle Istituzioni” e di denunciare l’accaduto.






