Alcuni evadevano dai domiciliari per commettere i furti, soprattutto di materiale per le telecomunicazioni
Sono nove le persone raggiunte da ordinanze di custodia cautelare in carcere, domiciliari, obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, per il reato di furto aggravato.
Nel mirino dei colpi vi erano soprattutto apparecchi destinati alle telecomunicazioni, come gli RRU (radio remote unit) installati presso le antenne delle compagnie telefoniche, ma anche cavi in rame nella provincia di Caserta.
Ingenti i danni alle compagnie, ma anche disservizi causati alle telecomunicazioni.
Le investigazioni condotte dalla sezione operativa dei Carabinieri di Aversa sotto la direzione della Procura di Napoli Nord, hanno permesso di individuare i componenti della banda, ognuno con il suo ruolo, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti, tracciamento gps e immagini delle telecamere di videosorveglianza. Tre sono finiti in custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari, uno sottoposto all’obbligo di dimora e due a quello di presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di cittadini italiani dai 26 ai 55 anni.
Non solo, alcuni di loro evadevano dai domicliari a cui erano già sottoposti, per fare i furti che la banda programmava in ogni dettaglio. Presso l’abitazione di uno degli indagati, sono stati trovati anche 30 kg di TLE. In altri pezzi di RRU in fase di lavorazione.
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