Critico il governatore della Campania, dopo il blitz della task force a Caivano lo scorso 5 settembre
Non è affatto soddisfatto il presidente della regione Campania, alla luce del blitz effettuato da una task force delle forze dell’ordine a Caivano. La pelustrazione del territorio aveva portato ad un bottino davvero deludente, se si pensa alla situazione in cui il territorio versa. Criminalità diffusa, droga, reati e delinquenti che agiscono indisturbati ad ogni ora e davanti a famiglie e bambini. Crimini alla luce del sole, dinanzi ai quali, secondo De Luca, occorre “un presidio fisso, aiuti e maggior personale che aiuti quello che si trova ora in servizio e che non basta ad arginare il fenomeno“.
Decreto Caivano, De Luca critico
Servono interventi strutturali e permanenti. De Luca è fermo sul punto, nel criticare il decreto Caivano sulla nomina di un commissario straordinario e sulle misure previste per arginare il fenomeno della delinquenza giovanile. Proprio sulla scuola, De Luca ritiene che si sia “perduto il principio di autorità, per anni e anni abbiamo assistito ad episodi vergognosi, alunni che aggredivano i docenti, che svuotavano il cestino delle carte in testa al professore. Queste cose sono andate avanti per decenni, non le recuperiamo in una settimana, in un mese o in un anno. C’è bisogno di un lavoro di un lungo periodo. Abbiamo bisogno di avere assistenti sociali in più, di psicologi per dare una mano ai più giovani”.
Il Decreto Caivano: attenzione alta sui minorenni over 14 e pene più severe
Daspo urbano e misure più drastiche per reati legati alla droga che coinvolgono gli over 14 anni. Anche di fronte a quantitativi di lieve entità, si rischia l’arresto immediato, se colti in flagranza. Stessa misura, in caso di violenze, minacce, resistenza a pubblico ufficiale.
In caso di spaccio di stupefacenti di entità modesta, il decreto Caivano prevede pene più severe: si rischia da 1 a 5 anni di carcere (il codice prevedeva da 6 mesi a 4 anni). Le pene per il porto abusivo di arma bianca e di strumenti atti ad offendere sono ugualmente inasprite.