Operazione congiunta di Carabinieri, Guardia di Finanza e NAS svela una rete criminale complessa
Una vasta operazione interforze ha scosso le province di Brescia, Bergamo e Verona fin dalle prime ore della mattina, portando all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di otto indagati (quattro in carcere e quattro agli arresti domiciliari). I soggetti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di gravi reati che spaziano dal tentato omicidio e tentata rapina all’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) di Brescia, ha visto in campo i militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Desenzano del Garda, supportati dai reparti territorialmente competenti, e ha svelato una rete criminale con ramificazioni nel traffico di droga, frodi fiscali e legami sorprendenti.
L’aggressione che ha avviato l’indagine
Le indagini sono partite dalla sera del 1° marzo 2024 a Montichiari (BS), in seguito a un brutale agguato. Un imprenditore attivo nello smaltimento di materiali ferrosi e metalli fu aggredito da più persone mentre chiudeva il cancello della sua ditta. Nella circostanza, uno degli aggressori esplose otto colpi d’arma da fuoco calibro 9 mm, sei dei quali ferirono gravemente la vittima agli arti inferiori, alle braccia e all’addome. L’uomo, che si salvò dopo un lungo ricovero, era stato preso di mira verosimilmente per un ingente debito non onorato.
Gli accertamenti investigativi hanno permesso di identificare un pregiudicato albanese come presunto autore materiale del tentato omicidio. Le indagini hanno inoltre raccolto indizi sul possibile concorso nel delitto di un pluripregiudicato italiano, già arrestato in flagranza per la detenzione abusiva di un vero e proprio arsenale: due pistole, quattro fucili e munizionamento di vario tipo.
La rete del traffico di droga e i ruoli insospettabili
L’attività investigativa ha svelato un quadro ancora più ampio, evidenziando legami tra il pregiudicato albanese e un agente della polizia municipale di Desenzano del Garda (BS). Quest’ultimo, secondo le accuse, sarebbe stato il promotore e organizzatore – in concorso con un imprenditore bergamasco e soggetti di nazionalità marocchina – di un’associazione per delinquere dedita al traffico di cocaina, attiva principalmente nel comune bresciano.
Il “Lato Oscuro” fiscale: frodi e fatture false
Parallelamente alle misure cautelari, è scattata un’importante operazione della Guardia di Finanza, con militari del Servizio Centrale I.C.O. e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Brescia. Con l’ausilio di unità cinofile “cash dog” e moderni mezzi tecnici, sono state eseguite 19 perquisizioni tra le province di Brescia, Milano, Bergamo, Verona, Mantova, Ferrara e Rovigo, per corroborare ipotesi di illeciti penal-tributari.
L’analisi economico-patrimoniale delle Fiamme Gialle ha permesso di ricostruire l’esistenza di due distinti gruppi criminali specializzati nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo di oltre 450.000 euro.
- Nel primo gruppo, l’agente della polizia municipale avrebbe agito come intermediario per l’imprenditore bergamasco, facilitando l’ottenimento di documentazione fiscale fittizia da una società “cartiera” del settore edile, gestita da pregiudicati bresciani.
- Il secondo gruppo, capeggiato dallo stesso imprenditore bergamasco con quattro complici, operava attraverso la gestione di altre società cartiere nel Ferrarese, emettendo fatture fittizie a favore di due aziende bresciane e trattenendo come compenso l’importo dell’IVA dovuta.