Sedici tra egiziani e bengalesi, saranno gestiti a Shengjin, in base agli accordi per gestire i migranti in arrivo dalle coste del Mediteranneo
L’accordo tra il Governo Meloni e Edi Rama, primo Ministro dell’Albania, si sta per concretizzare con l’arrivo dei primi migranti intercettati nel Mediterraneo, durante la navigazione verso le coste italiane.
In verità i sedici migranti di nazionalità egiziane e bengalese, saranno gestiti a Shengjin, un hotpost da 200 posti per l’identificazione e il monitoraggio sanitario. Sono i primi passi verso un rimpatrio veloce in caso di mancanza dei requisiti per la richiesta di protezione internazionale. Dopo le prime formalità, i migranti verranno trasferiti a Gjader, dove sono state allestite tre distinte strutture recintate e monitorate dal Governo italiano. Una è una centro di accoglienza per coloro le cui richieste di asilo sono state accettate (880 posti), uno è un centro per i rimpatri dove vengono portati i migranti in attesa del rimpatrio (144), infine un carcere da 20 posti in caso qualche ospite commetta crimini all’interno della struttura.
All’interno delle strutture che sono chiuse e sorvegliate, vige la giurisdizione italiana. Molto critiche le opposizioni per questa scelta fatta in sede di accordi tra Italia e Albania, condotte da Giorgia Meloni, perché tutto ha avuto un costo, e per la violazione dei diritti umani dei migranti, secondo le opposizioni una specie di “deportazione in Albania”.
I sedici migranti arriveranno mercoledì in Albania, ora si trovano a bordo di una nave della Marina Militare.