Gela (CL) – Dovrà rispondere di lesioni aggravate, qualora venissero confermate le accuse, un giovane che è stato appena identificato dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela
L’arresto è avvenuto nella serata di ieri, giovedì 24 ottobre. Si tratta di un giovane del luogo di 26 anni, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile del reato di lesioni personali aggravate ai danni di don Nunzio Samà, parroco della Chiesa Beata Vergine del Carmelo di Gela.
Aggressione in parrocchia
L’episodio di violenza si è consumato all’interno della chiesa. L’aggressore avrebbe colpito il religioso con un fendente all’addome mentre si trovavano nell’ufficio parrocchiale.
Nonostante la grave ferita, il parroco è riuscito fortunatamente a fuggire da una porta secondaria e a mettersi in salvo. Soccorso tempestivamente dal personale sanitario, è stato trasportato all’ospedale di Gela. Le sue condizioni, sebbene la ferita, non sono state giudicate in pericolo di vita.
Indagini lampo e ruolo cruciale delle telecamere
Immediatamente dopo l’allarme, i Carabinieri hanno avviato serrate e ininterrotte indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela. La rapidità dell’individuazione del presunto colpevole è stata favorita in modo determinante dalle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza presenti nell’area.
Le riprese hanno permesso di contestualizzare la presenza del 26enne all’interno della chiesa. Grazie anche a ulteriori approfondimenti investigativi, testimonianze raccolte e il ritrovamento di elementi di prova, il quadro indiziario a carico del fermato è stato rapidamente cristallizzato.
Rinvenuta l’arma del delitto
I Carabinieri sono riusciti a identificare e rintracciare il presunto autore presso la sua abitazione. Durante la successiva perquisizione domiciliare, è stato rinvenuto un coltello da cucina nascosto in un marsupio occultato sotto un mobile. L’arma è stata posta sotto sequestro in quanto ritenuta compatibile con quella utilizzata per l’aggressione e sarà sottoposta ad ulteriori accertamenti.
Secondo quanto emerso dagli elementi raccolti, il movente dell’aggressione sarebbe maturato nell’ambito di un contesto di disturbo di personalità e di fanatismo religioso.
L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Gela, a disposizione del Sostituto Procuratore di turno. Si ricorda che, essendo il procedimento nella fase delle indagini preliminari, per l’indagato vige la presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva, e il provvedimento cautelare sarà sottoposto al vaglio del Giudice per la convalida.



