Oggi voglio essere portavoce di un fantastico gruppo di donne, donne coraggiose, donne attiviste, “oversize” che hanno postato le loro foto sui social media con l’hashtag #Bodypositivy.
Un hasthag volto a promuovere e lanciare un messaggio positivo, un’ innovazione al concetto di “Bellezza”, ai canoni di perfezione di cui siamo bombardati quotidianamente nei media e nei social.
Nel movimento ”Bodypositive” troviamo tutte le tipologie maschili e femminili non santificati dalla società, lasciati nell’ignoto, come se non fossero mai esistiti come seno piccolo, corpi maschili senza muscoli, minuti e che quindi non rientrano negli standard di mascolinità.
Lo scopo è quello di ridefinire il concetto di “normalità”, non solo per poter amare e accettare il nostro corpo, ma per dimostrare al mondo intero che meritiamo rispetto, considerazione ed amore.
Il termine Bodypositivy nasce tra il 2010 e il 2011 e, a distanza di 11 anni, il suo grido di guerra continua a rimanere attuale, onnipresente sui social media ma anche ben visibile nelle campagne promozionali come per esempio la “Dove” linea di prodotti per la cura del corpo con l’immagine “Curvie” o ancora più attuale nella scelta del prestigioso brand “Gucci” che ha presentato come testimonial la modella Armine Harutyunyan una provocazione a detta dei più maliziosi, in realtà una vera rivoluzione del concetto di ”bello”.
Anche molti Vip ed influencer hanno aderito a questo movimento postando foto con imperfezioni, cellulite, smagliature o visi senza trucco.
Lessi diversi giorni fa una frase che, concludendo, voglio condividere con tutti voi della splendida e intramontabile Audrey Hepburn: “La bellezza si vede negli occhi, perché quella è la porta del cuore, la fonte dell’ amore, non risiede nel trucco ma è riflessa nella propria anima, la bellezza cresce con gli anni. Per questo non dimentichiamoci mai che è nell’ imperfezione che regna la bellezza, la perfezione è staticità, l’imperfezione è dinamismo“.