Il quadro che emerge dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg per il primo trimestre 2024
Il cambiamento climatico in atto, le temperature fuori controllo – tanto che già nel 2022 l’Italia si era guadagnata il record di utilizzo di neve artificiale (sul 90% delle piste) tra le mete delle Alpi – e il paesaggio tutt’altro che invernale per gli amanti dello sci, non hanno scoraggiato i turisti.
Sono 8,3 milioni gli italiani in vacanza, in questo primo trimestre dell’anno, con destinazione montagna. Non si parla più, però, della classica “settimana bianca”, perché per il 62% saranno vacanze brevi, con 2 pernottamenti, mentre il 29% farà da 3 a 5 pernottamenti. Solo il 9% degli italiani programma, infatti, una permanenza in montagna di 7 giorni o più.
Questo il quadro offerto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg per il primo trimestre 2024.
La spesa media pro-capite è stimata in 350 euro. Poi vanno aggiunti i costi per noleggio attrezzattura e skipass. E qui il prezzo sale. Si spende quindi più per sciare che per il pernotto ed il cibo.
Su questo punto, un dato interessante riguarda proprio cosa fanno i vacanzieri in quota. Emerge infatti dai dati che due terzi degli intervistati non hanno fini agonistici, bensì riposo e relax, degustazioni eno-gastronomiche, visita a mercatini tipici, spa e centri benessere. Una tendenza che ha profondamente modificato, negli anni, le caratteristiche dell’offerta di servizi turistici in montagna, contribuendo anche a rendere i flussi meno immediatamente dipendenti dalle condizioni dell’innevamento, un’incognita sempre più rilevante e difficile da controllare.
Le mete: su tutte il Trentino Alto Adige (87%), seguito da Lombardia, Alto Adige e Valle d’Aosta. Poi, nell’ordine, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Solo il 20% sceglie altre regioni con offerte montane, un grande distacco quindi per l’Appennino.