Monday 25 November, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaTavullia consegna le chiavi (in titanio) al suo Valentino Rossi

La tradizione nasce dal passato medievale. Non era un gesto simbolico. Chi veniva onorato delle “chiavi della città” riceveva veramente delle chiavi. Le poche chiavi in circolazione in grado di aprire la porta di accesso nelle mura cittadine. Il valore simbolico del gesto è stato mantenuto sino ai nostri giorni. Oggi le città “consegnano” le loro “chiavi” ai cittadini che, con le loro imprese o gesta, alimentano il prestigio ed il valore del luogo.

È per questo che Tavullia non poteva non consegnare le chiavi al suo campione. Il piccolo paese custodito dalle colline pesaresi ha ieri celebrato Valentino Rossi con il prezioso dono, in una festa che, complice il Gran Premio di San Marino del fine settimana, ha richiamato nel cuore del paese 7000 persone, tra fan ed appassionati.

Una distesa di cappellini gialli con il numero 46. Generazioni insieme, con nonni, genitori e bimbi sulle spalle, perché Vale con la sua carriera ha fatto emozionare tutti gli italiani.

La vita del “Dottore”, tra aneddoti, ospiti e amici

La festa inizia nel pomeriggio. Mentre il paese si riempie si divertono in consolle i dj e amici di Rossi, Ralf, Giacomo Benda e I.g.n.a.

Fino alle 20.30 quando sul palco il protagonista della serata ripercorre i capitoli della sua vita, insieme a Guido Meda, Mauro Sanchini e Vera Spadini.

Il racconto inizia dal piccolo Valentino e dall’infanzia cresciuta al fianco di mamma Stefania e babbo Graziano, che lo seguono dalle prime gare.

Poi gli aneddoti ed i portafortuna. Come la tartaruga, comprata alla coop a due giorni dalla prima gara. “Aveva delle ventose per attaccarla al vetro, così ho deciso di attaccarla al casco perché destava curiosità, È diventata uno dei miei simboli“.

O il casco con il sole e la luna, disegnato da Aldo Drudi, tra gli ospiti chiamati sul palco. ” Nasce da due idee che si uniscono – racconta Rossi. Drudi voleva disegnare un sole ma a me piaceva anche la luna, perché è bella ed ha gli aspetti cupi che appartengono ad ogni pilota. Così ha preso vita il disegno che li ha uniti nel casco“.

Infine, la musica della domenica di gara che “per scaramanzia” doveva per forza essere Siamo solo noi di Vasco, ogni volta prima di entrare in pista.

Il secondo capitolo parla di gare e rivali. 115 vittorie e 9 titoli mondiali distribuiti in 26 anni di carriera. Il ricordo della vittoria più bella, “quella di Welkome del 2004“.

Infine, l’oggi. Il capitolo di Vale compagno e papà. Ma anche quello del dopo ritiro dal mondo del motociclismo. Tra i progetti attuali la crescita alla guida delle macchine da corsa e la vicinanza ai piloti del suo ranch. I piloti della VR46 Academy, una seconda famiglia, che naturalmente ieri non sarebbe potuta mancare.

Così come, l’amico di una vita Cesare Cremonini, al fianco di Vale oggi come in passato. “Stare vicino a Vale come amico e tifoso è una cosa particolare – racconta – che aumenta la gratitudine quando vince e regala risultati ma che allo stesso tempo aumenta la sofferenza quando i risultati non sono quelli sperati“.

La “consegna delle chiavi”. Sul palco Acquaroli, Malagò e il ministro Abodi

A concludere, la consegna delle chiavi di Tavullia. Una chiave speciale, realizzata per il Campione in titanio racconta la sindaca Francesca Paolucci: “Tavullia è orgogliosa di avere un cittadino come te”.

Ringrazio Valentino per le emozioni che ci ha regalato – fa eco il Presidente della regione Marche Acquaroli. Mi sento di rappresentare su questo palco l’orgoglio della comunità marchigiana. È una leggenda che dalle Marche ha conquistato il mondo e la regione sarà sempre grata del suo contributo enorme“.

A chiudere, la proposta a sorpresa da parte del Presidente del CONI Giovanni Malagò: ” Sei in assoluto uno dei campioni più amati dagli atleti di ogni sport. Vieni a Casa Italia alle prossime Olimpiadi. Sarai l’ambasciatore del paese perché sei un esempio di energia per tutto lo sport italiano“.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.