In 650 arrivati, a bordo di un peschereccio partito dalla Libia, sulle cose calabresi, sfuggiti ad ogni controllo. Salvini: “Italia sotto attacco”
Sono arrivati nella notte, all’interno del porto di Roccella Ionica, in Calabria, a bordo di un peschereccio di 30 metri, partito dalla Libia. Sono 650 migranti che, sfuggiti ad ogni controllo, hanno approdato sulle coste italiane.
Tutti uomini che provengono dalla Siria, Pakistan, Egitto, Bangladesh e che hanno viaggiato per circa 5 giorni prima di entrare in porto e andare a sbattere contro un’altra imbarcazione, utilizzata in un precedente arrivo. I profughi, che sarebbero tutti in buone condizioni di salute, sono stati sistemati su una delle aree del porto, vicine alla tensostruttura all’interno della quale sono momentaneamente ospitate altre persone, giunte in Italia con gli sbarchi dei giorni scorsi.
“L’Italia è sotto attacco, non le Ong che sono finanziate dai Paesi stranieri”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Se ci sono dichiarazioni della Guardia costiera piuttosto che della Marina che sono corpi orgoglio dello Stato che lamentano che il lavoro viene ostacolato, va preso in considerazione. Ma il problema sono i trafficanti e gli scafisti, non altri”, ha poi aggiunto Salvini.
Solo nel piccolo porto di Roccella Ionica, negli ultimi cinque giorni, sono arrivate 1500 persone. A terra, subito dopo l’arrivo dell’ultimo grande gruppo di migranti, si è attivato il dispositivo della Prefettura di Reggio Calabria che vede impegnato personale della Croce rossa, della Protezione civile e di Medici senza frontiere, in attesa che si proceda a migliore sistemazione.
L’hotspot di Lampedusa in piena emergenza. Ospitati al momento 1425 migranti. Ieri, sono stati trasferiti 363 profughi con il traghetto di linea per Porto Empedocle e 526 con la nave militare Diciotti, a Reggio Calabria. Oggi, secondo quanto riportato dalla Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, altri 70 migranti verranno trasferiti, con un aereo militare, a Cagliari.
Dopo il tragico sbarco di migranti a Cutro, sembrerebbe che i flussi non hanno intenzione di cessare.
