Atto dovuto che parte da esposto di alcuni parlamentari. Attesa per il Consiglio europeo del 9 marzo
La strage di migranti di Cutro è ancora sul tavolo del Governo: oltre al dolore per le gravi perdite, Giorgia Meloni sta lavorando – coordinando più ministeri coinvolti – per una stretta sugli scafisti, con pene più severe, ma anche per determinare un canale più diretto per l’ingresso regolare degli immigrati. Già in vigore il “decreto flussi” per il 2023 (che prevede la quota annuale di ingressi a 82.705 stranieri), la premier pensa a soluzioni di collaborazione con i paesi esteri per gestire le partenze, evitando clandestinità e morti sul mare.
In vista di un importante appuntamento a Bruxelles, quello del Consiglio europeo dei ministri dell’Interno, i Paesi del Med5 tra cui Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, hanno sottoscritto un documento contenente importanti riflessioni sul contrasto alle fuge irregolari, sui rimpatri in attuazione con Frontex, il sistema di sorveglianza dei confini, ma soprattutto su nuove procedure per consentire ai paesi di frontiera una gestione autonoma degli ingressi, tema caldo sulla possibilità per il paese che riceve gli sbarchi di stabilire sul momento chi accogliere.
Mentre si attende la riunione del Consiglio dei Ministri in settimana a Crotone, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per valutare la gestione dell’emergenza in mare da parte del ministero, atto dovuto a seguito di un esposto presentato dai parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Al vaglio degli inquirenti la possibilità di inviare il fascicolo ai colleghi della Procura di Crotone per competenza territoriale.
