Sunday 28 April, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaL’Europa condanna il governo Meloni: “Discrimina le famiglie arcobaleno”

Approvato un emendamento all’Eurocamera in riferimento allo stop al riconoscimento delle famiglie omogenitoriali. Ieri il sindaco di Milano, Beppe Sala a chiedere esplicitamente l’intervento delle istituzioni comunitarie. I voti del centrodestra decisivi per l’emendamento, i Popolari Europei si spaccano

Approvato dal Parlamento europeo un emendamento al testo della risoluzione sullo stato di diritto che “condanna le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali”. L’emendamento è stato presentato dal gruppo liberal – democratico di Renew Europe ed ha avuto il sostegno di Socialisti & Democratici, Verdi e Sinistra.

A chiedere l’appello dell’Europa era stato il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala: “Sono qui davanti al Parlamento, a nome anche di altri sindaci delle principali città italiane, a chiedervi di discutere e trovare una soluzione per quanto riguarda le registrazioni e i diritti dei bambini e famiglie arcobaleno, nonché la parità matrimoniale”.

Durante una conferenza stampa all’audience delle aule comunitaria, il sindaco di Milano ha aggiunto: “La legge in Italia è complessa: vieta pratiche che consentono a persone dello stesso sesso di diventare genitori. Come sapete noi abbiamo le unioni civili, ma non abbiamo la parità matrimoniale. E l’assistenza medica alla procreazione è garantita solo a coppie eterosessuali. Mentre la maternità surrogata è vietata sia per le coppie eterosessuali, come per quelle omosessuali”.

L’Europa ha risposto ed accolto la richiesta di Sala, puntando esplicitamente il dito contro lo stop alle trascrizioni imposto dall’esecutivo Meloni.

Le mobilitazioni non avevano coinvolto solo Milano. Stesse tensioni si erano verificate a Roma, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari. I sindaci, infatti, di queste città, si sono mossi assieme a Beppe Sala chiedendo un sollecito da parte dell’Europa, manifestando un chiaro segnale di contrapposizione alle politiche del governo.

La ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Eugenia Maria Roccella aveva avanzato un no categorico rispondendo all’invito delle amministrazioni comunali delle città interessate: “I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi, ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C’è una sentenza molto precisa che dice determinate cose. Nessun confronto da fare”.

Dall’Europa, però, non si è stati dello stesso parere, condannando fermamente l’Italia e dichiarando lo stop alle trascrizioni. L’emendamento comunitario ha spaccato il Partito Popolare europeo, la famiglia politica conservatrice continentale. Nel voto, passato per alzata di mano e con una maggioranza solida da non richiedere conteggio elettronico, la delegazione di Forza Italia ha votato compattamente in difesa dell’operato del governo Meloni.

Altre delegazioni, però, in particolare quelle dei Paesi nordici e quella portoghese, hanno votato a favore del segnale politico in difesa delle famiglie arcobaleno. Il loro apporto sarebbe stato decisivo per l’approvazione dell’emendamento, aggiungedosi al sostegno compatto di S&D, Verdi e Renew Europe. La delegazione popolare tedesca, una delle più numerose al Parlamento europeo, avrebbe lasciato libertà di voto ai suoi.

Un’Italia impreparata nelle sue scelte politiche che si è trovata a fare i conti contro il pilastro europeo. Durissima la risposta proveniente dalla aule comunitarie che mettono a tacere i lunghi dibattiti e discussioni delle ultime settimane.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.