Tuesday 3 December, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaDal pandoro alle uova di Pasqua ed alla bambola Trudi: Chiara Ferragni “ancora” indagata per truffa

La Procura di Milano non si ferma, dopo il pandoro gate del caso Balocco, la nota influencer ed imprenditrice deve fare i conti con altri due casi, o meglio prodotti, finiti con lei nel registro degli indagati.

La Ferragni aveva da qualche giorno ribadito il proprio silenzio con la stampa, affermando che “risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto“. Silenziati anche i commenti sui social, per non vedere pubblicato abbinato a foto, video e stories, il disappunto di quei follower che non credono più nella bontà della influencer.

Il pandoro gate

Il caso è esploso con la Balocco: il “Pink Christmas” era infatti finito in tutte le prime pagine per quella destinazione benefica “finanziare il percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino contro i tumori infantili”, che in realtà non era conseguenza diretta dell’acquisto del pandoro. La donazione, di 50mila euro, era infatti anticipata rispetto all’uscita del pandoro. Per l’untitrust si tratta di presunto ingiusto profitto e danno dei consumatori. Poi c’è uno scambio di email aziendali che riguardano il caché di platino (un milione di euro) sborsato dalla Balocco per la Ferragni ed i dubbi sulla veridicità del messaggio promozionale del pandoro.

Balocco con le società riconducibili alla Ferragni, Fenice e Tbs Crew, avevano incassato oltre un milione di euro. L’Antitrust ha comminato una multa di oltre un milione di euro alle due società e di 420 mila euro alla Balocco.

Il Codacons ha nel frattempo lanciato una “azione collettiva contro Chiara Ferragni per conto di tutte le parti lese dai presunti illeciti per cui indaga la magistratura, volta a far ottenere ai consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco ‘Pink Christmas’ il rimborso delle maggiori somme pagate“. Il pandoro infatti era messo in vendita a circa 9 euro, rispetto ai 3,70.

Dopo il pandoro gate, ora anche uova di Pasqua e la bambola Trudi

Oggi i casi salgono a tre: Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Milano, con l’ipotesi di truffa aggravata, oltre che per il pandoro “Pink Christmas” della Balocco venduto nel 2022, per le uova di Pasqua di Dolci Preziosi e per la bambola Trudi lanciata sul mercato nel 2019 con le sue sembianze.

Anche stavolta la Codacons ha indirizzato le attenzioni dell’untitrust e di 104 Procure d’Italia sulle attività benefiche della influencer. In particolare sull’uovo di Pasqua di Dolci Preziosi.

La influencer aveva annunciato, con l’uovo in mano: “Si vende ora su The Blonde Salad (il blog dedicato alla moda lanciato nel 2009 della Ferragni, diventato negli anni un’agenzia, ndr) e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”.

Sul fronte giudiziario, si attende la pronuncia della Cassazione sul caso di competenza territoriale tra la Procura di Cuneo (a Fossano si trova la sede della Balocco) e quella di Milano (come le imprese della Ferragni).

Rapporti commerciali e (vera?) solidarietà, ancora un esposto di Codacons

Secondo Codacons si tratterebbe “di una sponsorizzazione commerciale che avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer, a fronte di una donazione ‘elemosina’ di appena 36mila euro in favore del progetto benefico ‘I Bambini delle Fate’, per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione. La Procura ha accolto le nostre tesi estendendo le indagini per truffa aggravata, ma non basta: nell’esclusivo interesse dei consumatori chiediamo di accendere un faro su tutte le iniziative di beneficenza avviate nel corso degli ultimi anni non solo da Chiara Ferragni, ma anche dai principali influencer operanti in Italia, per capire la commissione tra rapporti commerciali e solidarietà“. Per smascherare queste presunte truffe, il Codacons avrebbe “avviato una task force per realizzare un monitoraggio sui profili social più seguiti nel nostro Paese allo scopo di cercare collegamenti tra vendite di merci e beneficenza”.

Il caso delle donazioni e della beneficenza, legata alle operazioni commerciali ed alle sponsorizzazioni, è un tema finito sul tavolo del Governo. La Meloni ha infatti annunciato nuove norme in arrivo per le attività commerciali che si legano a scopi benefici, se ne discuterà nel Consiglio dei ministri di giovedì prossimo. Bisognerà indicare sulla confezione di quello “che vendi a chi vanno le risorse, per cosa vanno e quanta parte viene effettivamente destinato a scopo benefico”. Il caso Ferragni ha mostrato – sempre secondo la premier – che “c’è un buco in termini di trasparenza nella normativa delle attività commerciali che hanno anche uno scopo benefico. Voluto o non voluto, adesso vi si può incappare“.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.