Saturday 4 May, 2024
HomeItaliaCronaca ItaliaArrestata la sorella di Matteo Messina Denaro

Rosalia Messina Denaro, sorella del boss Matteo arrestato lo scorso 16 gennaio. Avrebbe aiutato il fratello durante la latitanza e lo avrebbe anche incontrato

I carabinieri del Ros hanno arrestato, con l’accusa di associazione mafiosa, la sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia.

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo.

Secondo gli inquirenti, Rosalia avrebbe aiutato per anni il boss siciliano nel sottrarsi alla cattura. Inoltre avrebbe anche gestito, per suo conto, la “cassa” della “famiglia” e la rete di trasmissione dei “pizzini”, consentendo al capo mafia di mantenere rapporti con i suoi uomini durante la latitanza.

Passo falso è stato commesso proprio da Rosalia: un appunto dettagliato sulle condizioni di salute del fratello, nascosto nell’intercapedine di una sedia, avrebbe dato agli investigatori l’input che ha portato, lo scorso 16 gennaio, all’arresto del boss mafioso.

Appunto scoperto dalle forze dell’ordine il 6 dicembre scorso mentre piazzavano cimici nell’abitazione della donna. Mentre i carabinieri del Ros, cercavano il posto giusto per nasconderle, scoprirono un foglietto all’interno di una gamba cava di una sedia.

Rosalia, detta Rosetta, 68 anni (tra poco compiuti), la maggiore delle quattro sorelle di Matteo Messina Denaro, è madre di Lorenza Guttadauro, avvocato che, dal giorno dell’arresto, assiste il capomafia; e moglie di Filippo Guttadauro, che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere.

Il secondo figlio di Rosetta, Francesco, sta espiando, invece, una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa.

L’arresto di Rosalia

L’operazione che ha portato all’arresto di Rosalia Messia Denaro è stata guidata dal Ros, dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e dallo squadrone dei Cacciatori di Sicilia.

Misura cautelare predisposta dal gip Alfredo Montalto. In corso le perquisizioni in provincia di Trapani.

Rosalia, secondo i magistrati, ha avuto un ruolo fondamentale nella gestione del flusso di denaro contante a disposizione della famiglia mafiosa. Decine i pizzini con la contabilità del capomafia trovati nell’abitazione della donna, che eseguiva gli ordini del fratello, consegnando soldi ad una serie di soggetti, rendicontanto puntualmente di anno in anno entrate ed uscite.

Ritrovati pizzini in una botola nel sottotetto della casa di campagna, tutti con oggetto, nomi in codice, ordini e somme di denaro.

In uno di questi si legge: “Mi fai sempre lo spekkietto finale, così so quanto è la cassa”.

Nel provvedimento – coordinato dal gip di Palermo – si sottolinea il ruolo non certo occasionale della donna “come dimostrato dal lungo pluriennale arco tempo cui i conteggi della cassa sono riferibili e dalla costante opera di gestione rassegnata dalla Messina Denaro al fratello latitante con periodici resoconti delle spese e dei residui fondi a disposizione”.

Rosetta, dal nome in codice Fragolone (così la indicava il fratello) “ha negli anni svolto il ruolo forse più affidabile: quello di referente per tutti gli affari di famiglia e quella di fedele detentrice del denaro contante”, ha concluso il giudice.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.