Sunday 12 May, 2024
HomeItaliaAttualità Italia8 marzo, l’Italia si tinge di viola contro la violenza di genere

Giornata Internazionale della Donna, anniversario segnato da femminicidi, violenza fisica, psicologica ed economica in una società dove la parità è ancora lontana

8 marzo, Festa della Donna, ma la realtà è ben diversa, con poco da festeggiare.

Un anniversario che non si tinge solamente di viola, ma lascia spazio al rosso sangue: 20 sono le donne uccise da inizio 2023 dalla violenza fisica, psicologica, economica in una società dove la donna fa ancora fatica a rivestire ruoli di vertice, ha poca rappresentanza politica e continua a dover scegliere tra lavoro e famiglia.

L’Onu dichiara che ci vorranno anche altri tre secoli per raggiungere un’uguaglianza di genere.

Dalle Nazioni Unite compaiono i primi numeri: circa 383 milioni di donne e ragazze vivono in condizioni di estrema povertà, anche a causa di costanti disuguaglianze. Una donna viene uccisa ogni 11 minuti da un membro della sua stessa famiglia.

125 le donne uccise lo scorso anno, il 95% maggiorenni, mentre il 78% italiane.

103, invece, gli omicidi in ambito familiare, 61 per mano del partner o ex, 34 da un genitore o figlio.

Sono le cifre di una violenza di genere ricordate in un’analisi realizzata, in occasione dell’8 marzo, dalla Direzione centrale della Polizia criminale.

Nel frattempo, oggi previste manifestazioni e scioperi nelle principali città italiane.

Il fucsia del movimento “Non Una di Meno”, che colorerà le strade e piazze del paese (per il settimo anno consecutivo) scenderà in 37 città italiane contro la violenza maschile sulle donne, e contro ogni forma di violenza di genere.

Non solo. È anche uno sciopero contro la guerra, il disastro ecologico, l’inflazione ed ogni forma di discriminazione e di razzismo.

A Milano ci saranno due cortei.

Nella capitale prevista “una performance collettiva di denuncia” per ricordare le vittime del naufragio di Cutro, ed un flash mob.

A Torino, le attiviste scenderanno in piazza affinché l’8 marzo “non sia il giorno delle mimose e dei proclami istituzionali, ma sia una giornata di lotta e di riposo dal carico del lavoro produttivo, domestico e riproduttivo”.

A Trieste, la manifestazione tra le strade della città è rivolta anche “contro la tortura del 41bis” e “la repressione e la sicurezza gestita dalle forze dell’ordine, violenta e oppressiva”.

Alessandria, Asti, Cuneo, Genova, Venezia, Treno, L’Aquila, Firenze, Pisa, Modena, Bari, Cagliari, Catania, Palermo, tante le città che si tingeranno di viola, fucsia e di giallo.

Anche il Papa ha dedicato speciali parole per la giornata: “E’ giusto che le donne possano esprimere le loro capacità in ogni ambito, non solo in quello familiare, ed essere remunerate in modo eguale agli uomini a parità di ruolo, impegno e responsabilità”.

“La violenza sulle donne è una piaga aperta frutto di una cultura di sopraffazione patriarcale e maschilista. Non dobbiamo lasciare sole le donne”, ha poi aggiunto il Pontedice

Una giornata speciale che ricorre ogni anno a cui, a volte, non diamo il giusto peso.

Occorre ricordare che aldilà di mimose e messaggi istituzionali, ancora la parità in Italia è lontana. Servono misure concrete per combattere ogni forma di violenza e discriminazione.

Oggi, domani, sempre: buona festa a tutte le donne!

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.