La clamorosa decisione presa dal nuovo consiglio federale nonostante i tanti successi
Il nuovo consiglio federale di Ferederscherma riunito a Catania ha reso noti i nomi dei nuovi commissari tecnici delle squadre olimpiche. Si tratta di una sorta di epurazione, più che un cambio di rotta, dato che di quattro ne è stato confermato uno solo, Dario Chiadò nella spada. Alla guida del fioretto Simone Vanni prenderà il posto di Stefano Cerioni.
Decisione inaspettata e clamorosa che fa uscire di scena immeritatamente una figura storica della scherma italiana, che tanto ha dato come atleta e come ct e tanto poteva ancora dare, tra l’altro al termine di un quadriennio ricco di successi e riconoscimenti.
La reazione di Cerioni:
in un post caricato su un noto social, Cerioni ha espresso il suo rammarico:
«Ritengo ingiusta, sbagliata e illogica la decisione della Federazione di non confermarmi nel ruolo di commissario tecnico del fioretto maschile e femminile. La vanità non mi appartiene, il lavoro sì. Voglio farlo per il rispetto morale e professionale che devo a me stesso e alle atlete e agli atleti, alle maestre e ai maestri e a tutti i componenti dello staff che con il loro impegno e le loro capacità hanno contribuito al raggiungimento di traguardi che solo l’Italia può vantare nel mondo. La competizione fa parte della mia vita da mezzo secolo. A patto però di avere l’avversario di fronte e non dentro casa. Mi è stato detto che si tratta di una scommessa. Parola fuori posto in un contesto dove contano i valori dello sport nel senso più alto del termine. Valori che non contemplano giochi di potere o labirinti politici. Io, le atlete, gli atleti e lo staff abbiamo costruito e cementato un gruppo compatto e granitico che porta soddisfazioni e trofei a se stesso e all’Italia. Lo dico con orgoglio e senza falsa modestia: lascio il fioretto molto meglio di come l’ho trovato».
Il punto di vista del Presidente Mazzone
La prima dichiarazione del presidente Mazzone inizia con il solito scontato saluto di circostanza, sicuramente inutile e inopportuno: «Anzitutto, un grazie doveroso e sentito ai C.t. uscenti, Stefano Cerioni e Nicola Zanotti, per il grande lavoro svolto e i risultati raggiunti nell’ultimo quadriennio.»
Per giustificare la scelta aggiunge: «i cambi alla guida del fioretto e della sciabola non rappresentano una bocciatura, ma abbiamo optato per un rinnovamento che possa dare ulteriori stimoli e nuove energie a tutto il movimento. Abbiamo analizzato le esigenze delle tre armi e ritenuto utile dedicare un C.t. esclusivo alle squadre di sciabola maschile e femminile. Siamo certi che con Andrea Terenzio e Andrea Aquili il settore potrà crescere ulteriormente».
Certo è che Stefano Cerioni ha raccolto tanti successi che non sarà facile eguagliare da parte di nessuno.