Alzi la mano chi può affermare di non averlo mai visto correre per le strade della città, magari nei posti più impensati o negli orari più improbabili, per coltivare quella che, da una vita, è la sua passione, la corsa.
Un curriculum difficile da eguagliare il suo: nella sua lunga vita sportiva durata ben quarantacinque anni, ha conquistato qualcosa come 660 gare vinte, 71 titoli nazionali, 135 titoli regionali, e ora il titolo mondiale. È tanta la sua passione che nel corso degli anni ha annotato, tutto, allenamenti e gare: circa 200.000 km percorsi.
«Fabrizio, raccontaci qualcosa di questa esperienza.»
«Si è trattato di una manifestazione mondiale dedicata allo sport, alla quale hanno preso parte trentasei nazioni, su trentuno discipline, più tre paraolimpiche, per circa cinquemila atleti in gara. Nella mia gara, 5.000 metri over 60, eravamo in ventisei, provenienti da dodici nazioni.»
«Non essendo uno sportivo professionista, come sei riuscito a conciliare la preparazione alla gara, con lavoro e vita privata?»
«Per arrivare in forma alla gara, mi sono preparato per quattro mesi; sono stati sacrifici enormi, perché alla mia età i recuperi non sono più gli stessi. È stata dura, con circa dieci allenamenti a settimana, quindi in certi giorni con una doppia seduta, con tutto il resto, ripetute e preparazione atletica. Ho vinto il mondiale con il tempo di 18’48”, con una temperatura di circa 42 gradi, perché la partenza era stata programmata alle 11:15 del mattino.
Allo sparo del giudice ho abbassato la testa, come si dice in gergo sportivo, sono arrivato staccando il secondo, un atleta francese, di 12”. Alle sue spalle il terzo, un tedesco, il quarto, un messicano, il quinto un canadese, il sesto un maltese.»
«Che emozione ti ha dato questa vittoria?»
«Una soddisfazione indescrivibile, sono riuscito a realizzare il sogno di una vita che quasi non pensavo più di riuscire a concretizzare. Però penso che non bisogna mai smettere di sognare.»
«Un sogno meritatamente realizzato. E adesso?»
«Quel 22 giugno, il giorno che ho vinto il mondiale ho deciso di smettere, di non fare più gare; da adesso in poi correrò solo per la salute, per stare bene, per divertimento come non ho mi corso e sto benissimo.»
Di sicuro la scelta migliore, perché Fabrizio Merli è da sempre un vincente a adesso, dopo aver toccato il massimo, cos’altro potrebbe desiderare di vincere?