Friday 22 November, 2024
HomeIn evidenzaLa scure del Giudice Sportivo si abbatte sull’Osimana

Probabilmente da tempo i tifosi osimani sognavano una trasferta fuori regione, come ai tempi della C/2 o della serie D. La vittoria nella finale regionale di Coppa Italia, ha così permesso di realizzare il sogno, ma la trasferta di Massa Martana, ridente paesino umbro con poco più di 3.000 abitanti, sicuramente sarà ricordata a lungo.

Assai pesanti le deduzioni del Giudice Sportivo: Per avere propri sostenitori, per l’intera durata della gara, rivolto espressioni gravemente offensive e minacciose all’indirizzo della Quaterna Arbitrale – recita il comunicato ufficiale – in particolare, nel corso del secondo tempo, tali sostenitori si accanivano nel reiterato lancio di spunti, oggetti (bicchieri, lattine, accendini, monete, pietre, etc…) e liquidi all’indirizzo di un AA, il quale veniva colpito:
a) da decine di sputi che lo attingevano alla testa, sulle spalle, alla schiena e sulle gambe;
b) in tre occasioni, dal lancio di liquidi (aranciata e birra) che lo attingevano alla schiena, sul fianco e alla testa;
c) da numerosi oggetti alla schiena, tra cui 4 bicchieri di plastica (2 vuoti e 2 pieni), una lattina vuota e una moneta che gli provocava lieve dolore;
d) da un abbondante quantitativo di urina che lo attingeva alla schiena, sul fianco ed alla testa, provocandogli nausea e disgusto;
e) da un sasso che lo colpiva alla testa, procurandogli forte dolore ed un evidente ematoma alla testa.

Tali condotte costringevano l’Arbitro ad interrompere la gara in due occasioni e a richiedere l’intervento del capitano della Società ospitante.
I
noltre, i medesimi sostenitori, introducevano ed utilizzavano materiale pirotecnico (3 fumogeni) che una volta estinto veniva lanciato all’indirizzo dell’AA senza colpirlo, nonché tentavano di provocare la caduta dell’Ufficiale di gara, protendendo un’asta di bandiera dalla rete di recinzione fino al terreno di gioco.

Al termine della gara, infine, tutti i tesserati della Società accerchiavano la Quaterna Arbitrale profferendo espressioni gravemente offensive e minacciose, impedendo loro il tempestivo rientro negli spogliatoi, nonché favorendo l’ingresso sul terreno di gioco di persone non autorizzare né identificate, che assumevano un contegno analogo ponendosi a poca distanza dagli Ufficiali. Si rendeva necessario l’intervento delle Forze dell’ordine per presidiare l’allontanamento dall’impianto degli arbitri.

Sanzione così determinata in ragione del totale spregio manifestato per i principi di correttezza, probità e rispetto, attraverso condotte chiaramente orientate ad una indebita mortificazione dell’altro e del tutto aliene dallo svolgimento dell’attività sportiva).

Un autentico colpo di mannaia, che comporterà la chiusura dello Stadio Diana, niente meno che fino al 30 agosto 2025, oltre ad una pesante multa di 5.000 euro; un provvedimento tanto pesante, quanto inaspettato.

Lo stesso Sindaco Pugnaloni si è dichiarato sconcertato dalla durezza di questo provvedimento; pur condannando qualsiasi forma di violenza, ha sottolineato la sproporzione delle decisioni del Giudice Sportivo, sottolineando che “la comunità sportiva e tifoseria della nostra città non è certamente quella descritta dal Giudice Sportivo.”

Sicuramente la società inoltrerà un ricorso, cercando di alleggerire, per quanto possibile, i provvedimenti.

Il prossimo match interno, si fa per dire, contro Montefano, sarà quindi giocato in campo neutro, a porte chiuse.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).