Wednesday 12 February, 2025
HomeIn evidenzaLa Jesina domina al Carotti, ma il risultato si sblocca solo nei minuti finali

Barbara Monserra troppo rinunciatario, alla fine esce dal campo a mani vuote

Partita a senso unico quella tra Jesina e Barbara Monserra, soprattutto il secondo tempo giocato esclusivamente nella metà campo ospite.

Due fattori potevano complicare l’odierno impegno della squadra di Omiccioli: come prima cosa conoscere il risultato del Fermignano che l’aveva nuovamente distanziata, in secondo luogo una emergenza dovuta alle assenze, Tittarelli squalificato, Lapi, Russo e Zandri infortunati.

Solo nel primo tempo gli ospiti hanno provato a fare qualcosa, poi Jesina, solo Jesina; prima frazione di gioco povera di occasioni, la prima per gli ospiti, ma la conclusione potente di Castignani, al quarto d’ora, non inquadra la porta. Al 18’ il direttore di gara non rileva un plateale abbraccio in area ospite di  Carbone ai danni di Cordella; lo stesso guardalinee che si trova a pochi metri dall’azione non interviene. A nostro avviso c’erano gli estremi per il penalty.

Cordella che in questo match riesce a fare reparto da solo, si fa vedere per la prima volta al 21’ con un colpo di testa, su azione di calcio d’angolo, che finisce fuori. La più bella occasione del primo tempo, forse l’unica vera, è costruita da Paradisi al 44’; Pigliapoco proteso in tuffo manda in angolo.

Nella ripresa si assiste ad un autentico assedio da parte della Jesina, praticamente si gioca ad una porta sola: già al 4’ Borocci in slalom trova un varco, la sua conclusione sfiora la traversa. All’8’ sul diagonale di Paradisi, ancora la risposta di Pigliapoco, senz’altro il migliore degli ospiti, che si allunga e manda in angolo, al 15’ ci riprova Cordella con un bel colpo di testa ancora respinto dal portiere.

Ospiti ancora costantemente asserragliati nella propria metà campo: al 25’ mischia in area, anche stavolta Pigliapoco sbroglia respingendo il colpo di testa di Cordella. La partita si sblocca solo al 40’, grazie a Cordella, che anticipa tutti per la deviazione vincente di testa, sull’azione nata dal decimo calcio d’angolo (a zero) battuto dalla Jesina.

Il Barbara Monserra paga la sua tattica, il cercare di guadagnare tempo ad ogni interruzione; dopo il gol subito ha appena il tempo di rendersi conto di non avere più minuti a disposizione per provare a raddrizzare la partita. Al 49’ rischia lo 0-2, ma sul suo preciso colpo di testa la palla finisce tra il corpo di Pigliapoco e il terreno, più o meno all’altezza della linea di porta.

JESINA-BARBARA MONSERRA 1-0

JESINA: Gasparoni, Di Gennaro (32’st Monteverde), Borocci, Scoccimarro, Marengo, Zagaglia, A.Massei, Paradisi (43’st Myrtollari), Cordella, Nacciarriti (46’st Gagliardini), F.Massei (30’st Owona). All Omiccioli (A disp Cappuccini, Manuali, Trosini, Rosi, Trudo)

BARBARA MONSERRA: Pigliapoco, Coltorti, Spezie, Carbone, Omenetti (41’st Petronilli), Lenci (35’st Gnahe), Morsucci, Zoppi, Bodje Kimou (19’st Brega), Serpicelli (19’st Ubertini), Castignani. All Mancini (A disp Piersantelli, Ferrero, Sabbatini, Cancellieri, Gianlorenzi)

ARBITRO: Cittadini di Macerata

RETI: 40’st Cordella

NOTE: ammoniti 32’pt Zagaglia, 2’st Borocci, 6’st Omenetti, 38’st Carbone; calci d’angolo 10-0; recuperi 1’+ 6’; spettatori 250 circa

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).