Punizione spropositata, rispetto all’accaduto: la società ricorre
Due giornate di squalifica al campo per l’ingresso sul terreno di gioco di una persona, alcuni tifosi che scavalcano le transenne, si posizionano a bordo campo inveendo contro gli arbitri, 732 euro di multa per offese frequenti ai direttori di gara, anche sporgendosi dalle transenne e minacce da dietro il tavolo degli ufficiali di campo.
A leggerla così sembrerebbe un bollettino di guerra: niente di tutto questo. Premesso che da tempo andiamo dicendo che vanno sempre condannati gli atti di violenza, che non bisogna offendere arbitri, giocatori e tifosi avversari, tacere su come e quanto siano stati travisati i fatti di domenica, sarebbe un insulto al buon senso.
L’ingresso isolato in campo di una persona c’è stato; non doveva farlo, è vero, ma si è visto chiaramente che non c’è stata alcuna minaccia o ricerca di contatto fisico nei confronti dei direttori di gara; lo steward presente ha avuto sempre la situazione sotto controllo.
Quando poi si parla di alcuni tifosi che hanno scavalcato la transenna, si sono posizionati sotto alle transenne, inveendo contro gli arbitri viene da chiedersi quale film stavano vedendo i due fischietti. Quei famigerati tifosi altri non erano che ragazzini di 10/12 anni o giù di lì. Sugli insulti agli arbitri ripetuti per tutta la partita, non mi posso pronunciare: in realtà mi sembrerebbe poco probabile, visto che l’arbitraggio era stato sostanzialmente buono fino a quei fatidici 21” finali.
In quello scampolo di partita due episodi simili sono stati valutati con un metro differente, anzi, opposto: prima il fallo di Berra giudicato antisportivo a scoppio ritardato, che molti dei presenti hanno giudicato una provocazione. Poi sull’azione successiva metro arbitrale completamente resettato e non c’è stato l’antisportivo su Zucca lanciato in contropiede a canestro, che pure sembrava sacrosanto.
Tiriamo le somme: un individuo isolato attraversa il campo senza minacciare i direttori di gara (nel referto si parla di invasione del terreno di gioco…), una quindicina di pre-adolescenti si siedono ingenuamente a bordo campo, poi società punita con una multa pesante. Tutto ciò mentre nella stessa domenica una tifoseria fischia l’inno d’Italia e si macchia del lancio di un fumogeno in campo e come rappresaglia un gruppo di loro si ritrova quattro ruote squarciate e lunotti sfondati nel pulmino, dovendo rientrare e casa con il mezzo della squadra.
Ci risulta che la Basket Academy abbia già inoltrato un ricorso per ridurre da due a una le giornate di squalifica; se il reclamo andasse a buon fine, bisognerà mettere di nuovo le mani al portafoglio e pagare la tassa prevista. Diversamente il rischio è di andare a giocare in campo neutro, ma a non meno di 80 km. da Jesi: Pesaro? Rimini? Perugia? Staremo a vedere. Ma sicuramente in Federazione vista la facilità nel comminare multe consistenti, preferiranno la prima ipotesi, fare cassa.
Resta il mistero su come si siano accesi con tanta attenzione i riflettori su Jesi, campo notoriamente tranquillo, tanto più in un periodo in cui non ci sono le tifoserie organizzate; in un mese tre giornate di squalifica al campo, multe varie, ma è parimenti un mistero perché non si usino le stesse misure nei confronti di piazze ben più calde e intemperanti. Mistero. Lungi da noi pensare a un disegno avverso a una piazza, Jesi, che comunque ha lasciato positivamente il segno sul basket ad alti livelli, con il suo quarto di secolo in serie A.
In attesa di conoscere l’esito del ricorso l’importante è che la squadra continui a preparare il match contro la Luiss, squadra tosta, con la dovuta serenità, mentalmente isolata il più possibile da queste tristi vicende.
Intanto nella lista degli arbitri indesiderati, entrano di diritto altri due direttori di gara, tali Chiarugi e Ricci; chi lo sa, forse faranno pure carriera, visto che nello sport come anche nella vita, non sempre vengono premiati i migliori.