Sunday 12 May, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaCutro, Consiglio dei ministri, nuovo decreto antimmigrazione irregolare

Meloni: “Non ci siamo voltati. Combatteremo i trafficanti”. Il decreto riguarda i flussi regolari ed il contrasto all’immigrazione clandestina. È caccia globale ai trafficanti di esseri umani

Nella giornata di ieri, 9 marzo 2023, l’esecutivo in Calabria, a Cutro, dove si è tenuto il Consiglio dei ministri.

La squadra della premier, Giorgia Meloni, infatti, in arrivo nel crotonese per dare un segnale “simbolico”, ma anche “concreto” del fatto che il governo è intenzionato a “sconfiggere la tratta di esseri umani”, la vera causa della tragedia che, il 26 febbraio scorso, è costata la vita a 72 migranti.

Il governo “non cambia linea”. Anzi, ripristinato il decreto flussi che, di fatto, aumenterà gli ingressi nel nostro paese, ma solo quelli “legali”. Al contempo, però, restringe la “protezione speciale” con l’obiettivo di “abolirla” per sostituirla con misure in linea con la normativa europea.

È nel chiostro di un vecchio convento, sede del municipio di Cutro, che la premier Meloni difende il ministro dell’Interno, Piantedosi, al centro di un boom mediatico in queste settimane.

La presidente del Consiglio ribadisce: “Non si poteva fare di più”, tornando ad alzare i toni contro chi, a parer suo, stia accusando l’esecutivo di avere deliberatamente lasciato morire in mare delle persone.

Anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, presente e dello stesso pensiero della premier, ha affermato: “In questo momento ci sono 20 imbarcazioni che qualcuno sta soccorrendo in acque italiane, non accetto ricostruzioni che lascino intendere che il governo si sia girato dall’altra parte”.

Linea compatta quella dell’esecutivo che delibera all’unanimità senza nessuna distanza di vedute sul decreto a tema immigrazione.

Salvini soddisfatto anche perché, come sottolineato dalla Meloni, il nuovo provvedimento conterrebbe “diverse delle proposte della Lega” che in commissione attende per ripristinare i vecchi decreti sicurezza.

Negli ultimi giorni, tensioni tra le varie forze di maggioranza, testimoniate anche dall’attivismo leghista in commissione.

Infatti, sembrerebbe che fosse arrivata una proposta dagli alleati della Lega, mal digerita da Fratelli d’Italia: questa, come spiega la premier, “è stata ritirata dal ministro Crosetto per almeno due ragioni, primo perché il nostro sistema funziona, secondo c’è un precedente non proprio fortunato che è quello di Mare Nostrum”.

Dal testo emerge una chiara revisione del sistema di coordinamento degli interventi in mare, con una stretta sulla protezione speciale.

Inoltre, inasprimento per chi provoca morte dei migranti, un reato, precisa la Meloni, che il governo considera “universale” e che servirà a colpire non solo chi sta sui barconi, ma anche i trafficanti.

Vogliamo cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo”, ha affermato la premier. Questo sarà attuato grazie ad “accordi bilaterali con i paesi in cui la tratta è organizzata”.

In aggiunta, promozione di “maggiori flussi legali”, “cooperazione e investimenti in quelle nazioni che più collaborano alla lotta alla tratta internazionale”.

Continua la Meloni, questi paesi “che ci aiutano avranno quote privilegiate” per l’ingresso in Italia.

Il tutto in attesa che anche l’Europa si mobiliti, e che dal prossimo Consiglio europeo arrivino “passi concreti” che certifichino che “non accettiamo la tratta delle persone nel terzo millennio”, ha concluso poi la presidente del Consiglio.

Un Cdm importante, che ha saputo toccare tematiche forti, con altrettante soluzioni di estrema rilevanza.

La palla ora al governo nell’attuazione del neo decreto.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.