Si terrà presso la Lega del Filo d’Oro ad Osimo il 12 maggio
Presso la sede della Fondazione Gabriele Cardinaletti, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 14ª edizione del Premio “L’Amico Atletico”.
Un momento di grande valore umano e sportivo, che ha riunito istituzioni, giornalisti, ospiti e rappresentanti del mondo sportivo e sociale, per raccontare il significato profondo di un premio che, da anni, celebra lo sport come strumento di inclusione e cambiamento.
Sono intervenuti:
• Andrea Cardinaletti, presidente della Fondazione Gabriele Cardinaletti
• Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro
• Fabio Luna, presidente regionale Marche del CONI
• Michelangela Ionna, vice presidente della Fondazione Cardinaletti e coordinatrice dell’Osservatorio.
• Andrea Carloni, presidente USSI Marche e socio fondatore della Fondazione
• Luca Savoiardi, presidente CIP Marche
• Maddalena Legretti, vicario direzione regionale BPER Banca
• Vanessa Cofani, in rappresentanza della Fondazione Marco Fileni, che ha portato il saluto e confermato la sinergia con la Fondazione Gabriele Cardinaletti.
Durante l’incontro è stato anticipato il programma del 12 maggio; teatro della 14ª edizione del Premio “L’Amico Atletico” sarà la sede della Lega del Filo d’Oro di Osimo.
Il programma prevede una tavola rotonda con la partecipazione di figure di rilievo istituzionale e sportivo a partire dalle ore 11:45 sul tema “Marche, Sport e Società… verso il 2050” e al pomeriggio, ore 15:00, la cerimonia pubblica della 14ª edizione del Premio “L’Amico Atletico”.
Com’è noto la Fondazione Cardinaletti è nata a seguito della scomparsa di Gabriele Cardinaletti, un ragazzo disabile dotato di forte motivazione ed entusiasmo che si è impegnato durante la sua vita nel mondo dello sport al servizio di atleti normodotati. I ragazzi a cui ha insegnato il calcio e i collaboratori delle varie società sportive in cui ha svolto le sue attività, non lo hanno mai visto svantaggiato. L’ambiente in cui ha vissuto lo ha visto diversamente abile ma privo di disabilità. La vita di Gabriele ha insegnato che la disabilità non è un fattore estetico ma culturale, chi non si sente disabile non lo è.