“La As Jesina e Igor Giorgini hanno deciso di comune accordo di rescindere consensualmente il contratto per poter dare una scossa a tutto l’ambiente visti i risultati al di sotto delle aspettative e del valore della rosa.
La società ringrazia mister Giorgini per l’impegno profuso e l’attaccamento a questi colori.”
Poche righe che dicono tutto e non dicono niente, insomma, le solite parole di circostanza.
Che ci fosse qualcosa che non andava per il verso giusto, lo si era intuito a inizio della settimana scorsa, quando qualcuno ben informato aveva paventato il rischio di uno sciopero, per non meglio precisati problemi.
L’uscita di scena di Giorgini dopo sole sei settimane rappresenta già un mezzo fallimento del progetto sportivo. Che poi la scossa ci sarà o meno, a partire dal prossimo match contro il Tavullia Valfoglia non lo possiamo certo prevedere, ma come disse un noto tifoso, purtroppo scomparso prematuramente in una situazione analoga, «prima di cambiare allenatore si prende il centravanti!» L’indimenticabile Stefano Forconi intendeva dire che la reazione deve arrivare dall’interno, dalla squadra.
In poche parole a questo punto il destino del campionato è nelle mani, pardon, sui piedi dei giocatori.
Con o senza Giorgini.