Sunday 24 November, 2024
HomeIn evidenzaC’era una volta: quando la Jesina se la batteva con le grandi – prima puntata

Un viaggio nel passato nel ricordo di match contro Udinese e Venezia, Empoli e Cagliari, Lazio e Roma

Alle soglie del centenario, nessuno poteva immaginare che la Jesina potesse sprofondare ai minimi livelli storici, tornando dove si trovava in quel lontano campionato 1928/29 di 3° Divisione Marche; allora le avversarie erano Emilio Bianchi Ancona, Fano, Loreto, Osimana, Porto Civitanova, Porto Recanati, Sambenedettese, Tolentino, Vis Pesaro.

Un altro calcio, ma è anche vero che i vari campionati di Promozione ai quali la Jesina ha in seguito partecipato, sarebbero stati gli omologhi dell’Eccellenza attuale. Niente di più, niente di meno.

Mai perdere le speranze: nella vita, come di conseguenza nello sport, capita di cadere e a volte di farsi anche male, ma non bisogna arrendersi mai e trovare la forza per rialzarsi. In attesa di tempi migliori, abbiamo provato a percorrere a ritroso, la storia della Jesina per cercare e trovare le avversarie più illustri che ha incontrato in questi novantasette anni di vita.

Centinaia di avversarie, prevalentemente di fuori regione, a dimostrazione di quella che sarebbe la più giusta dimensione, la partecipazione a campionati a carattere nazionale; per cominciare parliamo delle squadre che nella stagione 2024/2025 militeranno in Serie A e B. E non sono certo le uniche avversarie che hanno in passato militato nei massimi campionati.

Cagliari e Empoli

Tra tutte la più illustre è il Cagliari, che la Jesina ha incontrato in ben quattro stagioni, la prima nella serie C 1939/40, che era stato l’ultimo campionato prima della grande guerra, in seguito in tre tornei consecutivi di serie C, dal 1949 al 1951, prima che spiccasse il salto, arrivando, venti anni dopo a vincere lo scudetto. Era un Cagliari già molto ambizioso, che nell’ultimo di questi tre campionati sarebbe salito in serie B.

Il primo dei sette match risale al 7 gennaio del 1933, allo stadio Comunale di Jesi; risultato finale Jesina-Cagliari 1-3; la gara di ritorno, in programma nel maggio del ’40 non era stata giocata, la Jesina si era ritirata due mesi prima, ultima in classifica. La guerra era ormai alle porte. Nelle tre stagioni successive in serie C la Jesina se la sarebbe battuta abbastanza alla pari con gli isolani: Cagliari e Jesina si sarebbero incontrate per l’ultima volta il 17 febbraio del ’52: pareggio storico della Jesina sul campo di quella che era la capolista, un altro 2-2 in rimonta, con doppietta di Rizzitelli e una prestazione super del portiere Panetti. Anche nella partita di andata, le squadre si erano divise la posta in palio, con un 1-1.

Più numerosa la serie dei precedenti con l’Empoli, incontrato in ben 8 campionati, 7 volte in serie C, una volta in D. Il bilancio finale, registra 6 vittorie della Jesina, 2 pareggi, 8 vittorie dell’Empoli. Delle sei vittorie i leoncelli ne hanno ottenuta una sul campo dei toscani, l’11 febbraio del 68’, 1-0 con rete di Rizzitelli.

Udinese e Venezia

Tra le squadre della futura serie A che la Jesina ha incontrato, spiccano anche Udinese e Venezia, entrambe nel campionato di serie C 1935/38, la seconda delle due anche nel campionato di C/2 1981/82. Nel campionato 35/36 Venezia e Udinese avrebbero chiuso la classifica al primo e terzo posto (secondo il Vicenza, altra nobile avversaria), la Jesina con un più che onorevole nono posto, considerando che in quel campionato erano presenti club a quei tempi importanti come Fiumana, Forlimpopoli, Grion Pola, Mantova, Padova, Pro Gorizia, Rimini, Rovigo, Trento, Treviso, oltre ad Ancona e Fano.

In quel campionato la Jesina si era tolta diverse soddisfazioni, battendo Padova, Pro Gorizia, Vicenza, Venezia (3-1 al Comunale), nulla aveva potuto contro l’Udinese che l’aveva battuta in entrambe le occasioni, anche se non nettamente, 1-2 all’andata a Jesi, 0-1 alla penultima di campionato. Il campionato 1981/82 era stato il primo dei tre in C/2 dopo lo spareggio di Arezzo. La Jesina aveva chiuso la classifica al settimo posto; contro il Venezia aveva vinto per 2-0 nella partita di andata, con reti di Paciocco e Bonacci, il risultato di quella di ritorno era stato 1-1, con vantaggio di Paciocco e pareggio di Sabatini.

Roma e Lazio

Nell’elenco delle avversarie della Jesina ci sono state anche Roma e Lazio; si trattava delle seconde squadre, un po’ come accade ai tempi nostri in Legapro. Era il campionato 33/34. La Roma B doveva esserci, ma in realtà si era ritirata dal campionato e non aveva fatto in tempo a calcare l’erba del Comunale; con la Lazio B, la Jesina le aveva buscate di brutto, 1-8 all’andata, però nella partita di ritorno si era “vendicata” vincendo per 2-0, reti di Maggi e Croci. Meglio di niente…

In ogni caso non è stata la peggiore sconfitta della storia; ce ne sarebbe sarebbe stata un’altra, un pesante 0-10 a Lucca, nella domenica di carnevale del ‘56: quel giorno in massaggiatore Girolimini, Passabrodo, aveva saltato la sua unica partita in tanti anni, perché quel giorno si sposava. Bel regalo di nozze!

Già che ci siamo, ne approfitto per ricordare le avversarie “straniere”; non ci riferiamo al Real Madrid, al Bayern Monaco o al Liverpool. Straniere, ma solo geograficamente, in quanto, a cavallo dei due conflitti, Dalmazia (Zara), Fiumana (Fiume), Grion (Pola) non erano straniere, ma facevano parte della Dalmazia, territorio assimilato all’Italia.

(nello foto una formazione anni ’30 della Jesina)

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).