Thursday 22 May, 2025
HomeIn evidenzaBomber Cordella, un calcio alla sfortuna

Capocannoniere del girone, ma la vera vittoria è stata la promozione in Eccellenza

Probabilmente una stagione brutta come quella precedente Cordella se la sarà sognata spesso la notte, prima di poter cancellare l’incubo con la vittoria di campionato. Una retrocessione, un infortunio che lo ha tenuto a lungo lontano dal campo, quando la squadra aveva bisogno dei suoi gol; quanto di peggio gli poteva capitare. Poi la scorsa estate, insieme a Trudo, Zandri e Zagaglia, non ha esitato un attimo a restare, per prendersi la rivincita. E che rivincita! 17 gol con un solo centro dal dischetto. Un calcio, anzi diciassette calci alla sfortuna.

«Credo che l’anno scorso non sia stato facile per te accettare la retrocessione, poi anche quel brutto infortunio. Quest’anno ti sei preso una bella rivincita

«L’anno scorso purtroppo è andata male e dopo la retrocessione e il brutto infortunio mi sono sentito in dovere, insieme a Trudo, Zandri e Zagaglia, di rimanere a Jesi per cercare di riportare la Jesina dove merita, almeno in Eccellenza. Per me è stata una stagione positiva, segnando 17 gol; in una piazza come Jesi è ancora più bello. Ed ho contribuito insieme alla squadra e allo staff, nonostante tutte le difficoltà, a vincere un campionato tutt’altro che facile

«Qualche giorno fa ho intervistato Chiariotti, il quale mi diceva che non siete stati solo una squadra unita, ma un gruppo di veri amici.»

«Sì esatto, diciamo che la forza nostra è stata anche che, oltre ad essere una squadra di grandi giocatori, siamo anche un gruppo di amici unito e compatto e questa cosa penso ci abbia dato una marcia in più, soprattutto nei momenti di difficoltà.»

«Quand’è che vi siete resi conto che ce la potevate fare?»

«Abbiamo avuto un periodo di difficoltà dopo la sconfitta di Sassoferrato; sembrava ormai persa la speranza di vincere il campionato. In quel momento il mister e tutto lo staff sono stati bravi a tenerci sereni e tranquilli, a farci tenere duro facendoci continuare ad allenare al massimo come abbiamo sempre fatto. Poi la vittoria con il Sant’Orso penso ci abbia dato la svolta facendoci collezionare vittorie su vittorie, arrivando a vincere lo scontro diretto alla penultima partita di campionato a Fermignano.»

«Domanda scontata e obbligata: ti piacerebbe restare a Jesi?»

«Ovviamente non dipenderà solo da me, ma se si dovesse trovare un accordo mi piacerebbe rimanere a Jesi per il terzo anno di fila, sperando anche che i tifosi possano tornare allo stadio a sostenerci come hanno sempre fatto.»

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).