A Palazzo delle Marche si è tenuta la presentazione del libro di Maria Teresa Chechile, “Le foglie non cadono mai uguali“. Il volume, edito da Albatros, è una raccolta di poesie, racconti brevi e riflessioni in prosa che riflette sul periodo della pandemia, trasmettendo al contempo un messaggio di speranza e di rinascita. Un’opera che unisce arte e testimonianza, espressione di una fase vissuta dall’autrice in prima linea come infermiera nell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi.
L’incontro, organizzato nell’ambito della rassegna Libri FuoriTeca promossa dalla Biblioteca del Consiglio regionale delle Marche, ha visto la partecipazione del Vicepresidente del Consiglio regionale, Maurizio Mangialardi. Nella sua introduzione, Mangialardi ha espresso un sentito ringraziamento alla Chechile, sia per il suo lavoro come infermiera sia per il contributo come autrice: “Hai lasciato un segno in tutti noi – ha dichiarato – le tue parole, le tue riflessioni e i tuoi scritti sono vera e propria medicina narrativa“. Parole che sottolineano il valore terapeutico della scrittura di Chechile, in grado di trasformare l’esperienza personale in un’opportunità di condivisione e conforto collettivo.
A impreziosire l’evento sono state le letture di alcuni brani del libro, interpretate dagli attori Marcello Moscoloni e Patrizia Giardini, e l’esibizione canora della soprano Cristina Corradini, che hanno creato un’atmosfera intima e coinvolgente. Presenti anche in videoconferenza il Vescovo di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo, autore della prefazione, e una delegazione dal comune di origine dell’autrice, Atena Lucana, in Provincia di Salerno. Tra gli ospiti figuravano il Dott. Sergio Annunziata e il Dott. Carmine Chechile, fratello della scrittrice e presidente della commissione cultura di Atena, a testimonianza di un legame simbolico tra le regioni Marche e Campania.
Il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio in cui ha espresso all’autrice la sua gratitudine “per la carica emotiva e culturale contenuta all’interno del libro“.
La raccolta della Chechile ha un titolo e un sottotitolo doppiamente evocativi: Le foglie non cadono mai uguali. L’alba di un nuovo giorno. Nelle pagine del volume, l’autrice racconta il passaggio da un momento di incertezza e sofferenza, legato alla pandemia, verso la speranza di una rinascita collettiva, ricordando come ogni stagione della vita, anche la più difficile, possa generare nuova consapevolezza e nuovi inizi. Un libro che parla di resilienza, di memoria e di speranza, temi profondamente radicati nell’esperienza di chi, come l’autrice, ha vissuto in prima linea l’emergenza sanitaria e ne ha tratto ispirazione per un’opera capace di andare oltre la cronaca, per restituire una riflessione più ampia sulla condizione umana.