Sabato 17 maggio, ore 15.30, presso la Chiesa di San Francesco, si terrà la presentazione del libro “Il tempo sospeso. Dalla lotta armata alla giustizia riparativa: un dramma a due voci“, scritto dallo storico Ludovico Testa con il contributo di Giovanni Ricci, e la prefazione del giornalista Luca Telese.
L’opera – intensa, toccante, necessaria – si addentra nelle pieghe più profonde della storia italiana contemporanea, raccontando l’incontro possibile, ma tutt’altro che semplice, tra una vittima del terrorismo e un ex militante della lotta armata.
Al centro del libro ci sono Giovanni, figlio reale dell’appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci, ucciso nella Strage di via Fani il 16 marzo 1978 durante il rapimento di Aldo Moro, e Francesco, figura narrativa ma basata su testimonianze autentiche di ex membri delle Brigate Rosse. Due voci, due traiettorie di vita spezzate e poi ricomposte, che si incontrano lungo il difficile e profondo sentiero della giustizia riparativa.
Non si tratta di una semplice narrazione storica. Il testo si propone come strumento di riflessione civile, che affronta con lucidità e sensibilità le ferite lasciate dalla violenza politica, offrendo uno sguardo sulla possibilità – mai scontata – di riconoscimento reciproco, ascolto e trasformazione. Il dialogo tra Giovanni e Francesco si svolge nel terreno fragile ma fertile della giustizia riparativa, oggi parte integrante dell’ordinamento penale italiano grazie alla riforma Cartabia, e rappresenta un tentativo concreto di fare i conti con il passato senza rimuoverlo.
L’autore, Ludovico Testa, è uno storico affermato, autore di numerosi saggi e percorsi espositivi sulla memoria, il conflitto e la trasformazione sociale. In questo libro, Testa unisce rigore storico e capacità narrativa per raccontare una storia che, sebbene personale, interroga l’intera collettività.
Giovanni Ricci, sociologo e criminologo, ha scelto di trasformare il proprio dolore in impegno, mantenendo viva la memoria del padre e delle altre vittime del terrorismo. Il suo percorso – fatto anche di confronto diretto con ex terroristi – lo ha portato a essere un testimone attivo e coraggioso della possibilità di riconciliazione.
L’incontro di sabato sarà un momento di profonda riflessione pubblica, aperto a tutta la cittadinanza, per riscoprire attraverso la lettura il valore della memoria e la forza del dialogo, anche nei contesti più laceranti della storia.