La particolarità di un racconto scritto in versi alternati da lettere
Il poeta e scrittore marchigiano Simone Sanseverinati ha appena pubblicato il suo nuovo lavoro, “La sfocatura” – Seri Editore di Macerata.
Il racconto
Si tratta di una storia scritta in versi, alternata da lettere, con due protagonisti, Mihai e Giulia, che un sabato sera si incontrano per puro caso in una libreria antiquaria; Mihai si accorge di vedere la ragazza sfocata dalle spalle in su. Questa sfocatura finisce con l’incuriosirlo, così da quella sera i due iniziano a frequentarsi. L’arco temporale della storia copre più di vent’anni, i luoghi restano indefiniti.
In tutto questo tempo Mihai decide di non parlarle della sfocatura, ma si ripromette che ne farà cenno solo quando Giulia chiederà qualcosa sul proprio volto, qualsiasi cosa: questo non avverrà mai. Si innamorano; Mihai scrive delle lettere indirizzate a Giulia, che decide di mantenere segrete; gliele mostrerà solo quando lei saprà della sfocatura e anche se Mihai non può vedere il viso di lei, il loro amore si colma di tante sottigliezze che vanno ben oltre la vista.
I contrasti interni, dovuti al mantenimento del segreto e quelli esterni attorno alla sfocatura, portano Mihai a domandarsi sul perché Giulia non parli mai del proprio volto; questione che permetterebbe a lui di parlare apertamente della sfocatura. Dopo tanti anni di convivenza, Mihai è ancora innamorato, ma, stravolto dal peso di questi conflitti, scappa e lascia le lettere che aveva segretamente scritto. Giulia lo raggiunge e, dopo un chiarimento, Mihai comprende la ragione per cui Giulia non aveva mai accennato al volto: anche lei lo vedeva sfocato ed entrambi non pensavano che l’altro avesse la stessa “visione”.
L’allegoria della sfocatura mostra come nei rapporti e nell’esistenza sfuggano elementi e dettagli, nonostante questi si frappongano nella realtà quotidiana, così come spesso cerchiamo negli altri ciò che non conosciamo di noi stessi.
La parola all’autore
Il libro inizia con una preziosa prefazione, scritta da un poeta spagnolo molto quotato, Joan Josep Barcelo; è lo stesso Sanseverinati a raccontare quando è nato il loro rapporto di amicizia:
«Ho conosciuto Joan Josep Barcelò parecchi anni fa, credo fosse il 2018. All’epoca avevo ancora Facebook e mi aveva aggiunto dopo aver letto dei testi apparsi su una rivista digitale. L’anno dopo mi chiese di ritirare un premio letterario da un’associazione jesina; all’epoca viveva a Maiorca e io, tra i suoi contatti, ero il più vicino a Jesi. Ritirai il premio per lui – ha aggiunto l’autore – e glielo consegnai un po’ di mesi dopo a Bologna. Da quel momento è nata una vera amicizia e abbiamo iniziato a collaborare seguendo e partecipando attivamente ad alcune tra le tante iniziative culturali a cui lui partecipa. Sono stato invitato a Varese e più volte in provincia di Como. Joan è un poeta eccezionale, oltre che un caro amico.»
«Il libro ha una particolarità che i lettori noteranno, la storia ha una struttura narrativa che alterna in parte versi, in parte la scrittura di lettere che il protagonista Mihai scrive per Giulia; da cosa nasce questa scelta?»
«La scelta di alternare le lettere ai versi nasce dalla volontà di interiorizzare ulteriormente le tematiche del libro. Sebbene la lettera sia considerata da molti uno strumento desueto, credo nella sua pluralità temporale, in un mondo dove la tempestività ha vinto su tutto, è ancora possibile fermarsi, assaporare l’ispirazione che distende il desiderio e ammutolire ogni pretesa immediata. Per questo nel libro la lettera ha un ruolo determinante all’interno della storia.»
«Il tuo libro si apre con una citazione, una dedica “agli amori sfocati”. È proprio vero, questa è anche una mia considerazione, che viviamo in un’epoca di amori sfocati?»
«Sì, credo sia possibile, si può vivere accanto a una persona senza conoscerla mai davvero, mantenendo però la repentinità di un possibile ribaltamento. Ci aspettiamo dagli altri quello che a volte manca a noi stessi e altresì cerchiamo negli altri quello che è in noi. S’avvia così una reciprocità “sfocata” che però, per me importante, non annienta il sentimento, anzi.»
«I tuoi lettori si staranno chiedendo se hai qualche presentazione in programma. Puoi già anticipare qualcosa?»
«La prima presentazione sarà il 22 maggio alle 21:00 a Macerata presso la Biblioteca della poesia, sede della casa editrice Seri Editore. Ci sarà l’editore Alessandro Seri, dialogherò con Simone Ruggieri. Ho già in programma di fare una presentazione a Erba in provincia di Como e altre in zona. Sto anche ragionando su diverse modalità di presentazione con accompagnamenti musicali, recitazioni.»
Chi è Simone Sanseverinati
Simone Sanseverinati si è laureato presso l’Università degli Studi di Macerata all’indirizzo storico della facoltà di Lettere, ha partecipato a numerose rassegne ed eventi culturali. Suoi testi poetici sono apparsi su riviste digitali. Alcune poesie sono state tradotte in francese e visibili su “Poétisthme” e “Le Soc“.
Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra questi, ha vinto il 1° concorso nazionale di poesia “Poiesis – Under 35” (2016) e la IV edizione del premio internazionale “De Finibus Terrae” – Sezione speciale (2020).
Ha pubblicato le raccolte: “45 battiti di cuore” e il “Viaggio di chi soffia”, oltre a un racconto lungo, “Dentikit”.
(nella foto l’autore)