Il sentiero del sale è una storia vera che racconta la difficile e rischiosa decisione presa da due coniugi inglesi di percorrere quel sentiero lungo 1.013 km che va dal Somerset al Dorset.
Raynor e Moth Winn i protagonisti di questa toccante storia non lo hanno soltanto percorso, per prima cosa lo hanno affrontato e, paradossalmente, abitato e vissuto.
La decisione di partire per il lungo viaggio è nata in seguito a due grandi disgrazie che li hanno colpiti, nel giro di pochissimi giorni, la perdita della loro abitazione e soprattutto la diagnosi di una malattia degenerativa di cui soffre il marito.
Le prime pagine di questo libro sono forti e drammatiche come un pugno allo stomaco: dalle pagine della storia scritta da Raynir Winn escono due persone dalle vite distrutte, che hanno perso tutto.
Da qui la difficile decisione di mettere in atto una scelta apparentemente folle, inizialmente frutto della disperazione: partire con lo zaino sulle spalle, senza programmi, senza scadenza, quasi sicuramente senza possibilità di tornare.
Nel cammino incontreranno molti pellegrini, tanti invidiosi di loro, quando si rendono conto che sono di fronte a due persone che non hanno tempi da rispettare, senza intuire il dramma che stanno vivendo.
Troveranno sul loro cammino escursionisti che presto dovranno tornare dai figli, oppure al lavoro e ai normali agli impegni quotidiani, tutti con le certezze delle loro vite sicure.
Tutte cose che ormai non fanno più parte della vita dei protagonisti, Raynor e Moth Winn, alle prese con il loro cammino faticoso, ma al tempo stesso rigenerante.
Per il lettore sarà inevitabile riflettere sul percorso dei due innamorati, non solo quello fisico compiuto nel lungo cammino, ma anche quello sociale.
Il sentiero del sale è una storia di disgrazie, di natura, ma anche di solidarietà e di rinascite, ma soprattutto una bella e toccante storia d’amore tra due persone pronte ad accettare ogni prova, ogni compromesso, pur di stare insieme, pronte a sostenersi e a ridere insieme quando se ne sente il bisogno, disposti a tutto per l’altro perché consapevoli che la sua sola presenza rappresenta la ricompensa più grande.