Monday 6 May, 2024
HomeDi libro in libroI giovani e le grandi questioni umane: “Il progetto dell’essere umano” di Marco Parola

Marco Parola, 25enne jesino ed ex studente del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Jesi, ha presentato lo scorso venerdì presso la Biblioteca La Fornace, il suo primo libro dal titolo “Il progetto dell’essere umano“. Un’occasione per riflettere sui grandi temi della vita dell’uomo, costituita dal dialogo tra l’autore ed il vicesindaco di Maiolati Spontini Sebastiano Mazzarini, guidati dalle domande del consigliere Tommaso Ciampichetti.

Il libro incrocia una forma di scrittura poetica breve, con le grandi questioni della filosofia, incontrate dall’autore dapprima durante gli studi classici nelle lezioni del Professor Sassaroli, poi all’università, quando a Bologna frequenta la facoltà di Filosofia.

Ed è proprio durante l’ultimo periodo al liceo che Marco inizia a scrivere i pensieri contenuti nel libro, pubblicato lo scorso 19 novembre.

Questo libro è un qualcosa che è successo a me e che dono agli altri. Come un figlio che è stato scritto in sette anni e che ho deciso di pubblicare quest’anno per evitare che venisse corrotto dai pensieri che cambiano; per allontanarlo da me così com’è nato“, ha affermato raccontando la genesi dell’opera. “In un momento della mia vita, quando la mia salute mi dava dei problemi e facevo fatica ad essere produttivo, a fare qualsiasi cosa, mi sono reso conto che nessun dottore sarebbe venuto a salvarmi. Dovevo farlo da solo e potevo riuscirci solo uscendo da me. Così sono partito dalle sensazioni fisiche, da un’estetica che poi arriva ad una morale. Un progetto dell’essere umano che è più un progetto della vita“.

Negli ultimi decenni è andato di moda allontanarci dalle domande fondamentali, chiedersi cosa è giusto”, per questo il libro adotta una forma di scrittura breve, “per arrivare a quante più persone possibili, abituate oggi alle frasi coincise dei social network“. Il libro non vuole però dare risposte – ha precisato l’autore – perché credo molto nella capacità dell’uomo di poter costituire valori per se stesso. Non domandarsi qual è il senso fa male ed è il motivo per cui in quest’epoca dove i bisogni sono soddisfatti, è testimoniato anche il più grande numero di malattie della mente, che io imputo alla mancanza di un senso. Avere una direzione nelle proprie giornate, l’avere un qualcosa o un qualcuno per cui lottare“.

Mi rende felice sapere che ci sono giovani capaci di una profondità non convenzionale – ha aggiunto Mazzarini. Da giovane amministratore, vedo che i giovani hanno oggi un problema legato alla comunicazione con la famiglia, con la scuola, con le agenzie formative che spesso tendono a non indagare la profondità e la complessità di ogni individuo“.

“2+2” ha concluso, “non fa mai 4 ma fa sempre, minimo, 5. Non si tratta mai di una mera somma delle parti perché c’è sempre una profondità da indagare, soprattutto nei giovani“.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.