Sunday 19 May, 2024
HomeCulturaZatta e Ferrera a Moie raccontano Mare fuori: aneddoti, curiosità e scelte vincenti

Lo scorso fine settimana, la Biblioteca La Fornace di Moie ha festeggiato il suo sedicesimo anno di attività. Un compleanno animato da tante iniziative dedicate a lettura e cultura, e dalla presenza dei due importanti ospiti che, domenica 3 dicembre, hanno incontrato il pubblico per raccontarsi e raccontare le curiosità del loro lavoro.

Si tratta del produttore Michele Zatta e dell’attore Vincenzo Ferrera, entrambi noti al grande pubblico per la realizzazione, nel caso di Zatta, e per la presenza nelle vesti dell’educatore Beppe, nel caso di Ferrera, all’interno della serie Rai Mare fuori. “Due persone di eccellenza che ci danno uno spaccato importante di far cultura – ha affermato in apertura il sindaco Tiziano Consoli. Una cultura poliedrica che porta esperienze da diversi campi e settori“.

Compagni nel lavoro ed amici nella vita, i due protagonisti hanno raccontato al pubblico la loro carriera, i lavori fatti insieme e la complicità che li contraddistingue.

Ospitati dalla Fornace diventata casa dei libri, il loro viaggio inizia parlando di lettura con la presentazione del libro di Michele Zatta Forse un altro, raccontato nella sua genesi e nella trama. Zatta definisce quello con la scrittura “un rapporto molto intimo e soggettivo“, mentre Ferrera si presenta come un lettore appassionato che ha fatto della “lettura un hobby, un’attività imparata nel tempo ed ora un passatempo irrinunciabile“.

Poi il racconto si sposta alla carriera. Quella di Zatta, una scoperta nata da un passato dedicato all’avvocatura: ” i giovani di oggi hanno una grande incertezza per il loro futuro. Io avevo le idee chiarissime e per molti anni ho fatto il contrario. Ho fatto giurisprudenza, portato avanti la professione anche se la odiavo, fino a che ho scelto di assecondare quello che sentivo. Il messaggio è questo: se sentite dentro di voi di avere un qualcosa, un talento, un’applicazione, assecondatela e non abbandonatela“.

Ferrera si avvicina invece alla recitazione giovanissimo. “Ho iniziato nei primi anni ’90, il teatro era qualcosa di spessore e la televisione non era considerata tale. Ho lavorato con i grandi maestri come Cecchi, Servillo. I ragazzi di oggi non hanno questi grandi punti di riferimento, spesso il teatro non lo hanno mai fatto e questa è una grande perdita perché esibirsi con il pubblico presente è un’altra cosa, una difficoltà in più che forgia. I social hanno fatto il resto. Oggi c’è una popolarità super veloce che si brucia subito. Ho timore per i ragazzi di Mare fuori perché è stata una bomba atomica che è arrivata ma se non si affinano i talenti poi si rischia di crollare non appena le chiamate smettono di arrivare. Ho timore per loro, che un giorno possano stare molto male, perché questo mestiere è una vocazione, non va fatto per diventare famoso“.

Riguardo al rapporto coi personaggi rappresentati, “ognuno di noi porta una parte di se stesso sul set – ha raccontato Ferrera- Provi ad immaginare cosa potrebbe accadere se ti uccidessero un figlio. In mare fuori ho portato l’empatia e l’amore per mio figlio ai ragazzi. Poi, per il resto, non sono un tipo di attore che si porta il personaggio a casa. È successo solo con Elisa Claps, ma in quel caso era impossibile non portarsi dietro quella tragedia”.

Mare fuori, un successo grazie a scrittura, verità e scelte vincenti

Il 1 febbraio 2024 uscirà la quarta stagione di Mare fuori, dopo tre stagioni da milioni di visualizzazioni. Scegliere di portare la vita dei ragazzi di un carcere minorile sul piccolo schermo si è rivelata una scelta vincente ma anche un successo inaspettato che vede la sua fortuna in una combinazione di fattori. Tra questi, vi è sicuramente la partecipazione di Netflix che dopo aver accolto la produzione nella sua piattaforma, ha presentato Mare fuori e la Rai al vasto pubblico dello streaming, in Italia e all’estero.

Ma la vera ricchezza sta nel contenuto e nel modo in cui la storia è stata raccontata.

Come mi insegnò un produttore australiano, avere una bella storia è il 10% del lavoro, il 90% lo fa il giusto modo di raccontarla – ha raccontato Zatta – Mare fuori è una serie Rai che, dopo molti anni, parla ai giovani con un linguaggio loro. Abbiamo ripreso il modo che avevamo di lavorare in “un posto al sole”. Scrivere una soap vuol dire non fermarsi mai, essere sempre produttivi e raccontare storie diverse con un certo ritmo e in Mare fuori abbiamo applicato questa tecnica“.

Poi la verità, “perché il pubblico ama la verità. Molte vicende provengono da storie vere. Storie di ragazzi di Nisida che Cristiana ha intervistato anni fa. Lo stesso personaggio di Beppe, è stato costruito grazie all’incontro con un vero educatore del carcere di Bollate, che fa quel lavoro ogni giorno, che in passato si è preso cura di Erika e Omar. La RAI deve fare anche questo, perché è servizio pubblico“.

Attento e vincente, anche lo studio delle musiche. La sigla ha conquistato il cuore di ogni telespettatore, ripresa in contesti informali, conviviali, ma anche impegnati, dotandola di un significato politico per esprimere resilienza e speranza . Poi ci sono le altre melodie che, nella serie, accompagnano scene drammatiche. “Un’idea musicale di fondo è stata quella di abbinare le voci bianche alle scene cruente, come a dire che anche in quel momento c’è un elemento di gioventù che cede alle regole del destino“.

Infine, la scelta del soggetto. “Quel disagio ha spiazzato tutti. Le persona si sono rese conto che a 5 chilometri da dove giriamo c’è il carcere dove queste storie sono vere se non più tragiche. A Napoli non avevano idea di cosa accadesse. Questo ha fatto avvicinare i figli ai genitori che guardano tutti la stessa cosa, perché la serie parla dei ragazzi ma parla anche degli adulti e mostra chiaramente che i destini di molti che finiscono in carcere sono vittime dei contesti dove sono cresciuti

La vita ci impone di essere se stessi, liberi e di amare – ha concluso Ferrera. Quando vedete Mare Fuori, pensate che c’è veramente chi lotta ogni giorno in quella realtà per salvare almeno uno di quei ragazzi“.

Come ricordato nel corso del pomeriggio, Zatta e Ferrera sono nuovamente su Rai 2 con la nuova serie Noi siamo leggenda. “La matrice comune con Mare fuori è sicuramente l’adolescenza – aveva raccontato il regista Carmine Elia nel corso della presentazione della serie al Lucca Comics & Games. “Le difficoltà sono un po’ diverse da quelle del carcere ma anche in questa storia la parola chiave è inconsapevolezza. Ma anche la speranza. Non c’è il buio, il cono di nero: le due serie hanno in comune la speranza”.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.