Thursday 21 November, 2024
HomeCulturaRicostruire da un cognome la tratta degli schiavi: Cristiano Berti presenta il suo libro “Eredi Boggiano”

Ricostruire il passato partendo da un cognome: il nuovo libro di Berti sulle tracce dei Boggiano e dei loro schiavi

Eredi Boggiano è il nuovo libro dell’artista Cristiano Berti. Nato a Torino ed insegnante oggi all’accademia delle Belle Arti di Macerata, Berti è un artista visivo ma anche un amante di storie come quella di Antonio Boggiano, uno sconosciuto mercante savonese morto oltre centosessanta anni fa a Cuba.

Un esperimento letterario che si è concretizzato nel libro, edito da Quodlibet, dal titolo Eredi Boggiano. Per scriverlo, Berti frequenta archivi letterari cubani, italiani e spagnoli ricostruendo una storia fatta di persone e dinamiche che, chiuse nei documenti del passato, avrebbero rischiato di non essere mai tramandate.

Il libro prende le mosse dal primo dei Boggiano ad emigrare in America. Antonio nato a Savona nel 1778 e morto a Trinidad (Cuba) nel 1860, è figlio cadetto di un orafo che a 18 anni, nel 1796, parte dal porto di Cadige in direzione di Cuba. Oltreoceano si arricchisce con il commercio e diviene proprietario di una grande piantagione di caffè sulle montagne retrostanti Trinidad. Per questo Antonio fu anche un proprietario di schiavi che, ironia della sorte, furono coloro che tramandarono ai posteri il suo cognome.

La ricerca nei libri parrocchiali di Trinidad ha permesso di individuare i nomi di 233 persone che furono sue schiave. Grazie alla ricerca tra gli atti pubblici l’autore ha perfino trovato le prove del coinvolgimento di Antonio nella tratta degli esseri umani, quale consegnatario dei carichi di alcune navi negriere. Scorrendo il libro appaiono altre figure di italiani compromessi con l’odioso commercio, talvolta in stretti rapporti con Boggiano, come nel caso del capitano marittimo Bernardo Rapallo, attivo per molti anni sulla rotta dell’Africa.

Il libro di Berti ha perciò il pregio di portare alla luce il ruolo degli italiani nello sfruttamento della schiavitù, un argomento decisamente poco conosciuto.

Nella seconda parte del libro, spiccano così le storie delle schiave e degli schiavi di Boggiano: comprati, venduti, sposati tra loro con metodo da allevatore di bestiame, cui era dato il cognome del proprietario come se fosse un marchio di proprietà. Così il cognome italiano, divenuto puro segno di identità anagrafica, è giunto alle centinaia di cittadini cubani che lo portano oggi.

Un saggio storico ma anche un prezioso documento per riflettere e tramandare storie altrimenti perdute.

Eredi Boggiano sarà presentato sabato 18 novembre alle ore 17.00 dall’autore Berti in dialogo con Sara Tassi, vice presidente della Fondazione Crj, presso la sala Convegni di Palazzo Bisaccioni.

L’ingresso all’evento è libero.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.