Saturday 1 March, 2025
HomeCulturaRenato Paresce e Les Italiens de Paris: una mostra tra Monte Vidon Corrado e Jesi

Due sedi espositive per un viaggio nell’arte del primo Novecento

Il Centro Studi Osvaldo Licini, il Comune di Monte Vidon Corrado e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi presentano la mostra Renato Paresce e Les Italiens de Paris, un’esposizione curata da Stefano De Rosa che ripercorre la straordinaria avventura artistica di Paresce e del gruppo di artisti italiani attivi nella Parigi delle avanguardie.

L’evento si articola in due tappe: dal 2 marzo al 4 maggio la mostra sarà ospitata alla Casa Museo Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado (FM), mentre dal 16 maggio al 14 settembre troverà spazio nelle eleganti sale di Palazzo Bisaccioni a Jesi.

Un legame tra Paresce e Licini attraverso Parigi

La connessione tra Osvaldo Licini e Renato Paresce nasce nel fervente ambiente culturale della Parigi del primo Novecento. Sebbene i due artisti non si siano mai incontrati di persona, entrambi esposero alla collettiva Les artistes italiens de Paris nel 1928 al Salon de l’Escalier, insieme a nomi del calibro di Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Mario Tozzi, Filippo de Pisis, Gino Severini e Massimo Campigli.

Fu in quell’occasione che prese forma il gruppo degli Italiens de Paris, una realtà artistica che fino al 1933 partecipò a diverse esposizioni in Francia e in Italia, pur senza l’adesione di Licini.

Da questa storia nasce l’idea della mostra, che raccoglie circa 30 opere di Renato Paresce provenienti da una collezione privata marchigiana, affiancate da una selezione di lavori degli altri Italiens de Paris. Il percorso espositivo segue l’evoluzione artistica di Paresce dal 1913 al 1931, ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera e mettendo in luce la sua ricerca stilistica, dall’influenza post-impressionista alla sintesi di un linguaggio personale e distintivo.

Renato Paresce: un artista cosmopolita tra scienza e pittura

Renato Paresce (Carouge, 1886 – Parigi, 1937) è una figura emblematica delle inquietudini e delle sperimentazioni artistiche del primo Novecento. Nato in Svizzera da padre palermitano e madre russa, crebbe tra Firenze, l’Europa e Mosca, laureandosi in fisica prima di intraprendere la carriera di giornalista e pittore.

Trasferitosi a Parigi nel 1912, frequentò i celebri caffè letterari come il Dôme, La Rotonde e la Closerie des Lilas, dove entrò in contatto con artisti del calibro di Pablo Picasso, Amedeo Modigliani e Diego Rivera. Dopo un periodo a Londra, tornò a Parigi, dove divenne parte attiva della scena artistica e fu coinvolto nel progetto di promozione dell’arte italiana all’estero, esponendo più volte alla Biennale di Venezia.

Il percorso della mostra

L’esposizione ripercorre le fasi salienti della produzione artistica di Paresce. Si parte con Il barcone (1913), opera che segna il suo esordio parigino sotto l’influenza impressionista, per poi passare a Le Moulin de la Galette, dove la pennellata si fa più strutturata. Il periodo fauve è rappresentato da due paesaggi del 1917, mentre La veduta di Parigi del 1918 segna uno dei momenti più alti della sua produzione degli anni Dieci.

La sezione successiva esplora il suo confronto con il cubismo e la graduale definizione di un linguaggio personale, con una serie di nature morte e paesaggi che testimoniano l’incontro tra modernità e tradizione. Il decennio successivo si apre con Composizione con statua (1930), un’opera che anticipa le atmosfere sospese e metafisiche tipiche della sua fase più matura, culminando con La Comète (1931), un paesaggio marino dal forte impatto evocativo.

Gli Italiens de Paris

A completare il percorso espositivo, una selezione di opere degli Italiens de Paris, tra cui spiccano un Ritratto di signora di Giorgio De Chirico (1921), un Ritratto di Marina Severini di Gino Severini e un Capriccio metafisico di Filippo de Pisis (1918-1920).

La mostra Renato Paresce e Les Italiens de Paris rappresenta un’importante occasione per approfondire il percorso di un artista ancora poco noto al grande pubblico, ma centrale nel panorama delle avanguardie del primo Novecento. Il doppio allestimento a Monte Vidon Corrado e Jesi consente di valorizzare il legame tra Paresce e la cultura marchigiana, offrendo al pubblico un viaggio affascinante nell’arte italiana e internazionale tra le due guerre.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.