Thursday 21 November, 2024
HomeCulturaNeri Marcorè incanta il pubblico di Apiro ed apre la kermesse Terranostra

Uno spettacolo musicale durato due ore e mezza, quello che ieri sera il geniale Neri Marcorè ha presentato alla pista di pattinaggio di Apiro ed ha lasciato tutto il pubblico senza fiato. Infatti quest’anno per festeggiare il cinquantesimo anno del Festival internazionale del Folclore “Terranostra”, si è pensato ad un ospite importante, Neri Marcorè con il suo “Le mie canzoni altrui”: un viaggio musicale tra vari cantautori italiani e stranieri.

Molti dei pezzi proposti da Marcorè, in questa occasione in veste di cantante e musicista, sono stati commentati e presentati, sempre in maniera ironica e creando siparietti divertenti con gli altri componenti della band, in modo da far scivolar via la serata molto piacevolmente. Appena entrato sul palco ha fatto risaltare la sua marchigianità dicendo che non sarebbe potuto mancare a questo invito perché nato a pochi chilometri da qui, a Porto Sant’Elpidio.

Ha poi raccontato come, appena quattordicenne, ha avuto in mano la sua prima chitarra ed il primo cantante che ha suonato è stato Bennato. Le canzoni che ha proposto sono state di: Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè, Ivan Graziani, Ligabue, Giorgio Gaber, Gianni Morandi e poi il blues ed il rock con diversi autori stranieri, proprio per rimanere nello spirito del Festival internazionale.

Tra i vari momenti di riflessione che ci sono stati e che hanno intervallato le canzoni, molto bello è stato l’accenno alle guerre, introducendo “La guerra di Piero”, dove ha detto che: “chi decide le guerre sta dietro una scrivania e le vittime sono semplici innocenti”. Interessante anche l’introduzione di “Monna Lisa” di Ivan Graziani, dove Marcorè ha raccontato come è nato il brano: “nel 1911 viene rubato al Louvre il dipinto della Monna Lisa ed a rubarlo è stato un italiano che lavorava al Louvre e che non riteneva giusto che un quadro così importante, realizzato da Leonardo Da Vinci, potesse essere conservato dai francesi. Uno slancio di italianità”.

Quasi a fine concerto il ricordo di Gaber, morto vent’anni fa e la sua canzone “Luciano”, dove tratta il tema della pazzia: “la pazzia al giorno di oggi è normalità, banalità e manca di genialità. Viviamo nella mania di solitudine e di mondo”.

La splendida serata di musica e parole si è chiusa con “Soldi” di Mahmood, ma rivisitata nel genere di Branduardi e Concato. Insomma un grande interprete, degno della sua personalità di artista poliedrico.

Neri Marcorè Apiro Terranostra
Autore

Cristiana Simoncini

Laureata in Lettere moderne, specializzata in valorizzazione e comunicazione dei beni culturali, è iscritta all’ordine dei giornalisti dal 2007 ed ha collaborato per svariate testate giornalistiche. Autrice di diversi libri di storia locale, è membro del comitato di redazione della Rivista “Quaderni storici Esini”. Attualmente lavora come operatrice di patronato.