Presentata l’opera che inaugurerà il nuovo cartellone, nell’allestimento firmato da Paul-Émile Fourny e sotto la direzione musicale del maestro Arthur Fagen
Il fascino immortale del seduttore più celebre della storia torna a vibrare sulle tavole del Teatro Pergolesi di Jesi. Venerdì 17 ottobre alle ore 20:30 (replica domenica 19 alle 16) si alza il sipario sulla 58ª Stagione Lirica di Tradizione con il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, nell’allestimento firmato da Paul-Émile Fourny e sotto la direzione musicale del maestro Arthur Fagen.
Dopo le edizioni del 1988, 2006 e 2014, il capolavoro mozartiano torna al “Pergolesi” in una nuova produzione internazionale che unisce teatri italiani ed europei – tra cui la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, il Teatro Coccia di Novara, il Teatro Marrucino di Chieti, l’Opéra-Théâtre de Metz e il NOF Nouvel Opéra Fribourg. Scene e costumi nascono nei laboratori jesini, confermando la vocazione artigianale e produttiva della Fondazione.
Un “vampiro d’amore” tra mito e libertà
Il regista Paul-Émile Fourny rilegge il mito di Don Giovanni come un’ombra gotica, un “vampiro d’amore” che attraversa i secoli sfidando l’ordine morale. “È una figura oscura e leggendaria – spiega il regista – come Dracula o Nosferatu, un essere in perenne movimento guidato dal sangue della verginità, destinato infine a essere punito dal soprannaturale”.
Il Time Machine Ensemble, giovane orchestra nata in seno alla Fondazione Pergolesi Spontini, accompagna un cast prevalentemente under 35 di artisti emergenti ma già affermati: Christian Federici (Don Giovanni), Maria Mudryak (Donna Anna), Louise Guenter (Donna Elvira), Valerio Borgioni (Don Ottavio), Stefano Marchisio (Leporello), Gianluca Failla (Masetto), Eleonora Boaretto (Zerlina) e Luca Dall’Amico (Commendatore). Il Coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno completa la compagnia.
Alla guida musicale c’è Arthur Fagen, direttore dell’Opera di Atlanta dal 2010, con una carriera internazionale che lo ha visto collaborare con le maggiori istituzioni europee e americane.
Un’opera accessibile a tutti
La recita di domenica 19 ottobre sarà “accessibile” con audiodescrizione per persone cieche e ipovedenti, sopratitoli per sordi e ipoudenti, e percorsi multisensoriali di avvicinamento all’opera grazie alla collaborazione tra la Fondazione Pergolesi Spontini e AXESS – Associazione per l’Accessibilità alla Cultura. L’iniziativa rientra nella Giornata Internazionale del Patrimonio Culturale Immateriale, a sostegno della salvaguardia del canto lirico italiano, patrimonio UNESCO.
Una stagione tra classico e contemporaneo
Sotto la direzione artistica di Cristian Carrara e la direzione generale di Lucia Chiatti, la stagione proseguirà fino a dicembre con un cartellone ricco di titoli:
“L’Olimpiade” di Pergolesi (21 e 23 novembre, anteprima giovani il 19), diretta da Giulio Prandi con la regia di Fabio Ceresa.
L’opera contemporanea “Il giudizio di Paride. Processo a un deicida” di Paolo Marchettini (29 e 30 novembre, anteprima il 27), con libretto di Fabio Ceresa e direzione di Gianluca Martinenghi.
“La Bohème” di Puccini (19 e 21 dicembre, anteprima il 17), diretta da Jacopo Rivani con la regia di Paul-Émile Fourny.
A chiudere la stagione, il balletto “Romeo e Giulietta” di Tchaikovsky (29 dicembre), con coreografia di Federico Veratti e il Balletto di Milano.
Accanto agli spettacoli, prosegue il programma “Intorno alla Stagione Lirica”, con guide all’opera, percorsi didattici per le scuole e progetti di inclusione culturale.
Con Don Giovanni, il Teatro Pergolesi rinnova la sua tradizione di eccellenza e innovazione, aprendo la stagione con un mito che continua a sedurre, inquietare e interrogare le coscienze — tra eros, potere e dannazione.