Wednesday 26 June, 2024
HomeCulturaMarche flagellate dalla grandine: trasformare l’ansia in risorsa

Ecoansia, le calamità nelle guerre e l’importanza della comunicazione al centro del convegno “Resilienza: ieri, oggi, domani”

Terremoti, alluvioni, pandemie, guerre ed eventi metereologici improvvisi, proprio come la grandinata che ha colpito le Marche venerdì 14 giugno. La loro percezione nelle persone e la capacità di resilienza sono state al centro del convegno “Resilienza: ieri, oggi, domani”, organizzato dall’Ordine degli Psicologi delle Marche a Villa Gens Camuria, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti Marche.

Mare di Grandine ed Ecoansia

La recente grandinata, particolarmente devastante nelle Marche del sud, ha risvegliato il concetto di “ecoansia”. Questo termine, come spiegato dal professor Maurizio Stupiggia dell’Università Statale di Milano, riguarda l’ansia legata agli eventi climatici estremi e al timore per il futuro del nostro ambiente. “Le grandinate, le alluvioni e gli incendi stanno diventando sempre più comuni, causando cambiamenti profondi nel sistema psicologico degli individui e delle comunità, – ha affermato Stupiggia. L’ecoansia è un fenomeno crescente, specialmente in risposta alle calamità ambientali. Comprendere e condividere queste preoccupazioni è essenziale per costruire una rete di supporto e prevenzione

Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, ha sottolineato come la percezione dell’emergenza sia cambiata drasticamente a causa delle numerose calamità che hanno colpito la regione. “Oggi si parla di ecoansia, un fenomeno che turba la psiche non solo di chi è direttamente colpito, ma anche di chi è informato attraverso i media, – ha dichiarato Marilungo. Tuttavia, questi eventi possono anche stimolare la resilienza, fornendo strumenti per affrontare future emergenze.”

Calamità e Guerre

Edoardo Pera, consulente internazionale per le ONG, ha offerto una prospettiva globale, avendo lavorato in contesti di catastrofi come la guerra in Siria e Iraq e il terremoto in Nepal. “Le calamità rompono la normalità quotidiana delle persone, causando un impatto traumatico significativo, – ha spiegato Pera. Il nostro lavoro si concentra sulla post-emergenza, valorizzando il lavoro di gruppo come risorsa fondamentale per elaborare i traumi. Inoltre, lavoriamo sul corpo, poiché il trauma si manifesta spesso fisicamente, assorbendo l’aspetto emozionale dell’evento.

La Comunicazione

Michele Romano, giornalista, ha discusso l’importanza della comunicazione nelle emergenze, sottolineando come dal 2008 le Marche abbiano vissuto crisi economiche e terremoti. “La crisi economica si risolve attraverso vertenze e conciliazioni, ma gli eventi traumatici richiedono una comunicazione efficace per risolvere la crisi“, ha affermato Romano. Federica La Longa, psicologa dell’INGV, ha aggiunto: “È fondamentale lavorare sulla prevenzione, aiutando cittadini e istituzioni a ridurre i rischi. Questo include costruire una memoria del disastro e mantenerla viva, oltre a contrastare la cattiva informazione durante le emergenze.

L’eurodeputato Carlo Ciccioli ha evidenziato come la percezione delle emergenze possa variare, con alcuni che minimizzano e altri che drammatizzano. L’assessore alle politiche sociali di Ancona, Manuela Caucci, ha concluso auspicando una maggiore collaborazione con gli psicologi per supportare il lavoro del suo assessorato, soprattutto in ambito minorile.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.