Sei comuni uniti dalla cultura. L’assessore regionale Biondi: “Opportunità per valorizzare il patrimonio culturale”
La Media Vallesina si arricchisce di una nuova realtà istituzionale, un progetto innovativo che unisce sei comuni sotto il segno della cultura. È stato ufficialmente presentato giovedì 12 dicembre, alla biblioteca “La Fornace” di Moie, il Distretto “Borghi della Cultura”, che vede la partecipazione di Maiolati Spontini come comune capofila, , Rosora, Castelplanio, Monte Roberto, San Paolo di Jesi e Montecarotto.
L’iniziativa mira a promuovere il patrimonio culturale locale attraverso una collaborazione tra i comuni coinvolti, valorizzando le risorse umane e strutturali di ciascun territorio. Come sottolineato dal sindaco di Maiolati Spontini, Tiziano Consoli, e dall’assessore alla Cultura Sebastiano Mazzarini, il distretto punta a creare una rete partecipata per favorire uno sviluppo culturale condiviso.
Durante l’evento, è stato presentato anche il nuovo sito ufficiale del distretto, www.borghidellacultura.it, che fungerà da punto di riferimento istituzionale e promozionale.
L’importanza della rete culturale
L’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi, ha inviato un messaggio di congratulazioni, definendo il distretto “un’opportunità fondamentale per valorizzare il patrimonio culturale della Vallesina, mettendo in rete risorse e competenze“. Ha inoltre evidenziato l’importanza di fare squadra per la Regione Marche, perché la collaborazione è la chiave per esaltare al meglio le bellezze del nostro territorio.
I rappresentanti dei comuni partecipanti hanno condiviso esperienze e progetti già avviati, come la rassegna “Amore all’Infinito” inserita nel festival MarCHESTORIE, che ha ottenuto un grande successo, attirando visitatori e coinvolgendo associazioni e cittadini.
I comuni del distretto
Ogni comune ha portato il proprio contributo al progetto, condividendo le esperienze positive e le prospettive future.
Il sindaco Sassi e l’assessore Ceccucci hanno messo in evidenza come, per Rosora, il Distretto “abbia già dimostrato di poter rappresentare una grande opportunità“. Il riferimento è al festival Marchestorie “un’esperienza nuova e molto formativa, che ha coinvolto associazioni e cittadini, portando turisti anche della nostra provincia che non avevano mai visitato Rosora o non ne conoscevano le peculiarità. I “Borghi della cultura” è un network che speriamo coinvolga in futuro anche altri Comuni, perché la sinergia fra più soggetti è la strada vincente, capace di aumentare l’offerta turistica e valorizzare il patrimonio locale. Stiamo lavorando alla creazione di un calendario di eventi itineranti, per comunicare il territorio in maniera unitaria ma mantenendo integra l’identità dei singoli borghi. La nostra Festa della sapa, ad esempio, potrà essere promossa anche attraverso i canali social del Distretto, che rimandino tramite link al nostro Comune“.
Il sindaco Montesi di Castelplanio si è detto “entusiasta di questa compartecipazione. Abbiamo condiviso sin da subito lo spirito di questa collaborazione, che mette in rete le nostre specificità per esaltarle in un’ottica di unione. Nella nostra città abbiamo la sala polivalente, messa a disposizione dell’Università degli adulti della Media Vallesina, e il museo “Carlo Urbani”, nostro fiore all’occhiello, che merita di essere valorizzato in un progetto di ampio respiro. Dopo l’esperienza molto positiva di Marchestorie, per il futuro stiamo preparando nuove iniziative e siamo fiduciosi di allargare il Distretto della cultura anche ad altri centri della Vallesina“.
Paoloni, primo cittadino di Montecarotto, ha spiegato come “il Comune condivide la necessità di creare reti amministrative nel territorio che permettano di valorizzare, nella specificità di ogni realtà, i piccoli paesi. Le attività che sono state svolte e quelle programmate da “I Borghi della cultura” contribuiscono a pieno titolo allo sviluppo del progetto “Montecarotto: terra del vino Verdicchio, paese di organari e orologiai”, consentendone la diffusione e amplificandone le potenzialità. Al contempo, favoriscono la promozione dei nostri luoghi della cultura: il Teatro comunale e il MAM – Museo d’Arte moderna e della Mail Art“.
L’assessore alla Cultura Maria Laura Rossi ha parlato anche a nome del sindaco di Monte Roberto Focante mettendo in evidenza come “la forza di fare squadra si traduca anche nella capacità di intercettare finanziamenti altrimenti difficili da incamerare, anzitutto per carenza di figure professionali all’interno degli enti di piccole dimensioni. Il Distretto rappresenta la cornice istituzionale che ci consente di fare della cultura un fattore aggregante per il nostro territorio e per far conoscere le nostre bellezze. Proponendo progetti in rete, come è successo per la rassegna “Amore all’Infinito”, possiamo ottenere risorse e costruire progetti più ambiziosi. Nel comune di Monte Roberto abbiamo due importanti contenitori culturali, Villa Salvati nella frazione di Pianello Vallesina e il teatro Beniamino Gigli nel capoluogo, che vogliamo sfruttare al massimo in un’ottica di collaborazione“.
Infine, l’assessore Tartabini di San Paolo di Jesi ha parlato di una “piacevole sorpresa l’essersi trovati, come Comune, all’interno di questo progetto, cui aveva aderito la precedente Amministrazione ma che abbiamo confermato con entusiasmo. Fare rete insieme con i centri limitrofi è molto importante, tanto più per una realtà come la nostra, che conta meno di 900 abitanti. È difficile farsi conoscere, invece con un investimento minimo abbiamo avuto un ottimo ritorno, come dimostra il successo di Marchestorie, una manifestazione impegnativa per noi, ma che ci ha dato spunti per fare meglio e per continuare a costruire questo progetto, su cui contiamo molto. A San Paolo di Jesi abbiamo l’anfiteatro di nuova costruzione: una risorsa che intendiamo mettere in condivisione, per valorizzarla nello spirito di unione del Distretto culturale“.
Uno sguardo al futuro
Il Distretto “Borghi della Cultura” rappresenta un modello virtuoso di collaborazione intercomunale. Con il supporto del sito web e dei canali social, nasce per promuovere eventi itineranti, mantenendo l’identità di ogni borgo ma comunicando il territorio come un’unica realtà coesa.
Gli amministratori auspicano un ampliamento del network, includendo in futuro altri comuni della Vallesina, per rafforzare ulteriormente l’offerta culturale e turistica della regione.