Monday 16 December, 2024
HomeAttualità“Il pazzo di Dio”, la straordinaria figura di don Oreste Benzi

Il documentario sul fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII stasera al cinema Gabbiano di Senigallia

La straordinaria figura di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, è al centro di un interessante documentario dal titolo “”Il pazzo di Dio, che ne ripercorre l’impegno politico, sociale e umano e che verrà proiettato stasera, ore 21:15, al Cinema Gabbiano a Senigallia, in via Maierini 2.

Tra gli anni ’70 e ’90 del secolo scorso, mosso dalla fede e ispirato da una ferrea volontà di cambiare il mondo, don Benzi ha dedicato la sua vita a chi viveva ai margini della società, lottando contro un sistema che provava ad ostacolarlo nel realizzare i suoi progetti, tra cui in particolare l’apertura di case di accoglienza in tutta Italia e poi nel mondo, impresa nella quale fu aiutato da un improvvisato ma generoso gruppo di volontari.

Il regista Kristian Gianfreda ha debuttato dietro la macchina da presa nel 2019 con Solo cose belle, prima di firmare nel 2022 un episodio del film Femminile singolare. Con questo suo nuovo lavoro il suo intento è quello di mostrare chi era don Benzi e come ha cambiato il modo di vedere le cose, attraverso una rivoluzione politica, sociale e culturale che il documentario ripercorre nel tempo, soffermandosi in particolare sugli anni in cui Don Benzi aveva iniziato a rivolgere la sua attenzione sullo sfruttamento e sulle condizioni disumane di vita delle prostitute schiavizzate. Questo lavoro incessante proseguì fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2007.

Il lavoro di Gianfreda fonde presente e passato per alternare la profondità delle parole di Don Oreste alle voci concitate delle trasmissioni televisive e delle folle riunite nel centro di Rimini a manifestare per il diritto al lavoro dei disabili.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).