Friday 16 May, 2025
HomeCultura“Echi di passioni spente”: il nuovo volume di Gianni Barchi

Sarà presentato venerdì 25 aprile, alle ore 17, al Monastero SS. Annunziata di Jesi, il nuovo volume dello storico Gianni Barchi, intitolato “Echi di passioni spente”, dove si narra la vicenda delle Clarisse dell’Annunziata nel periodo tra il 1880 ed il 1881. Ricordiamo che Gianni Barchi ha all’attivo diverse pubblicazioni storiche locali e riveste la carica di direttore dei Quaderni Storici Esini ed è membro della Deputazione Storia Patria delle Marche.

Il nuovo volume racconta la vicenda dell’esproprio del monastero e della cacciata delle Clarisse dell’Annunziata di Jesi avvenuto nella primavera del 1881. Questo evento fu occasione di scontro durissimo tra i “progressisti” (liberali e repubblicani) ed i “clericali” jesini. Nell’arco di nove mesi, attorno alle Suore Clarisse si scatenò una lotta tra i due partiti politici, fatta di manifestazioni di piazza, petizioni pubbliche, denunce e suppliche al re, articoli di stampa al limite dell’insulto. La lotta arrivò perfino a Roma e fu occasione di scontro tra la Destra e la Sinistra storica, tanto che il governo Cairoli fu a un passo dal dover saltare.

E’ bene ricordare, come si può leggere nell’introduzione del libro, che tra il 1860 ed il 1880 un gran numero di corporazioni religiose furono soppresse dallo stato unitario, i loro conventi incamerati dal Demanio e destinati per gran parte ad usi di pubblica utilità come ospedali, scuole, caserme, magazzini. A Jesi i provvedimenti legislativi interessarono otto conventi, tra maschili e femminili.

L’idea di scrivere questo libro, è nata nel luglio del 2023, quando l’autore ha avuto modo di visionare l’archivio storico del monastero delle Clarisse dell’Annunziata di Jesi e la sua attenzione si concentrò su cinque buste contenenti documenti del XIX secolo, che raccoglievano una fitta corrispondenza, per gran parte in originale e autografa, intrattenuta negli anni dal 1880 al 1888 tra la badessa Schiaroli, Raffaele Mereghi, Giulio Mereghi, gli avvocati Martini, Fabiani e Mari ed altri ancora. “L’argomento che accomuna e lega insieme tutte le lettere, circa duecento, è il provvedimento governativo di esproprio del monastero dell’Annunziata e il concentramento delle Clarisse che sarebbe avvenuto nella primavera del 1881. Tutto ruota attorno a questo: l’attivazione di tutta una rete di amicizie e influenze, le operazioni fatte in un primo tempo per prevenire e ostacolare l’emanazione di un decreto regio; successivamente il ricorso in via giudiziaria contro il decreto per annullarne gli effetti.”

L’autore sottolinea come la ricerca è purtroppo limitata ad un arco temporale ristretto, pochi mesi che vanno dalla tarda estate del 1880 fino agli inizi di giugno del 1881. Inoltre il materiale studiato riesce a dare solo la visione dei protagonisti, dei “clericali”, cioè di coloro che hanno prodotto quelle lettere, manca tutta la parte liberale. Resta comunque il fatto che Gianni Barchi, grazie a questo nuovo libro, ha scoperto e reso noto un pezzo di storia che non avremmo mai conosciuto e che sarebbe rimasto chiuso in un archivio.

Autore

Cristiana Simoncini

Laureata in Lettere moderne, specializzata in valorizzazione e comunicazione dei beni culturali, è iscritta all’ordine dei giornalisti dal 2007 ed ha collaborato per svariate testate giornalistiche. Autrice di diversi libri di storia locale, è membro del comitato di redazione della Rivista “Quaderni storici Esini”. Attualmente lavora come operatrice di patronato.