Direttore artistico, compositore, direttore d’orchestra e cast in dialogo sull’opera prima del debutto venerdì 24 novembre
Andrà in scena stasera la prima mondiale dell’opera lirica contemporanea De Bello Gallico con musica di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato dai Commentarii omonimi di Caio Giulio Cesare. L’opera è stata presentata ieri in conferenza stampa, poco prima dell’anteprima giovani alle ore 16.00 riservata ai partecipanti di “Musicadentro 2023”.
Alle 20.30 di venerdì, l’opera debutterà in prima mondiale al Pergolesi di Jesi, parte di un cartellone che ai titoli di repertorio affianca il linguaggio contemporaneo proprio delle opere prodotte da scrittori e compositori figli del nostro tempo.
Una scelta fatta dalla Fondazione Pergolesi Spontini, come spiegato dalla sua direttrice Lucia Chiatti ” per dare spazio alla musica di oggi, ma che rappresenta anche una sfida perché non avendo un repertorio di riferimento, non sappiamo, fino al momento in cui non andrà in scena, a cosa andremo incontro“.
“Vicino ai titoli di repertorio, abbiamo bisogno di vivere la lirica come qualcosa che continua a nascere – ha aggiunto il direttore artistico Cristian Carrara. Portare opere contemporanee significa accorciare la distanza tra il pubblico ed il compositore che è vivo, è presente. In questo luogo si è fatta la storia e con scelte come queste, la Fondazione rende Teatro Pergolesi un terreno fertile dove se ne continua a fare“.
Attraverso la figura di Giulio Cesare, l’opera affronterà temi tanto antichi quanto attuali con linguaggio contemporaneo. “Abbiamo definito il de Bello Gallico un’opera buffa – ha spiegato in proposito il compositore Nicola Campogrande. Può sembrare una contraddizione perché in scena ci sono argomenti serissimi come il potere, la violenza, si parla di popoli sterminati, della nascita di un leader dittatoriale. Come si fa a scrivere un’opera buffa su questo? Eppure crediamo che il tono leggero e metaforico sia in realtà uno dei metodi migliori per attivare una riflessione sul pubblico“.
A dare un volto alle tematiche e ai personaggi della storia ci saranno il baritono Giacomo Medici nel ruolo di Cesare, reduce da una felice tournée in Corea del Sud nel ruolo di Rigoletto e in Giappone come Alfio in Cavalleria Rusticana, insieme al tenore Oronzo D’Urso, che canta nel doppio ruolo di Aulo Irzio/Vercingetorige, ed il soprano ucraino Nikoletta Hertsak nel ruolo della Figura Allegorica.
Suonerà il Time Machine Ensemble e canterà il Coro Universitario del Collegio Ghislieri, guidato da Luca Colombo.
Su il sipario alle 20.30. L’opera andrà in replica domenica 26 novembre alle ore 16.00.