L’opera, assente dal cartellone della lirica jesina dal 1819, tornerà in scena venerdì 8 e domenica 10 novembre
Uno degli eventi più attesi della 57° stagione lirica e di tradizione di Teatro Pergolesi è il ritorno, dopo 205 anni, dell’opera buffa “Il turco in Italia” di Gioachino Rossini, che andrà in scena l’8 e il 10 novembre (con un’anteprima dedicata ai giovani il 7 novembre). L’opera, composta nel 1814, mancava dal cartellone jesino dal 1819, quando fu rappresentata in un programma interamente rossiniano. Quest’anno, torna in una produzione innovativa e coprodotta da diversi teatri italiani, con la direzione musicale di Hossein Pishkar e la regia di Roberto Catalano.
“Il turco in Italia” di Rossini: amore e consumismo sul palcoscenico
La nuova interpretazione di Roberto Catalano mette in scena un curioso “consumismo amoroso”: la protagonista Donna Fiorilla, interpretata da Elena Galitskaia, colleziona amanti come fossero beni di consumo, mentre il poeta Prosdocimo (interpretato da Bruno Taddia l’8 novembre e da Daniele Terenzi il 10 novembre) osserva la vicenda alla ricerca di storie da vendere. Sullo sfondo, l’intrigante figura del principe Selim, interpretato dal basso Nahuel Di Pierro, aggiunge un tocco di esotismo. La produzione, arricchita dalle scene di Guido Buganza e dai costumi di Ilaria Ariemme, offre una lettura ironica e attuale dei meccanismi del desiderio e della compravendita dei sentimenti.
A completare l’allestimento, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Pishkar e il Coro Lirico Veneto preparato da Giuliano Fracasso, mentre la coreografia è affidata a Marco Caudera. Il regista Catalano descrive l’opera come una storia in cui “l’amore si vende e si compra come il vino e il caffè”, creando un mondo dove la distinzione tra realtà e illusione si sfuma tra pubblicità e promesse di felicità.
“Attraversando il libretto di Felice Romani, ci si imbatte di continuo in situazioni che sono espressione di un desiderio spinto ai limiti della necessità di acquistare qualcosa che ancora non si possiede – spiega il regista Catalano – Proprio Fiorilla, il personaggio che sembra non accontentarsi di ciò che ha, è colei che desidera tutto ciò che sa essere desiderabile per gli altri. (…) In questa storia l’amore si vende e si compra esattamente come il vino e il caffè e gli esseri umani, proprio come accade alle cose, si vendono e si comprano a vicenda. Una serie di umani-prodotti che vivono in un mondo dove la pubblicità è talmente diffusa e infiltrata nel quotidiano da rendere equivoca la distinzione tra realtà e sogno, con la mente costantemente offuscata dalla potente e rassicurante luce di spot confezionati come promesse di futuro e felicità“.
“I Quadri Parlanti” di Spontini: una riscoperta storica
Dopo Rossini, il 29 novembre (con replica il 1 dicembre) andrà in scena “I Quadri Parlanti” di Gaspare Spontini, in una prima esecuzione moderna che promette di riportare alla luce un gioiello del passato. Questa opera comica, composta nel 1800, viene presentata per la prima volta in epoca contemporanea grazie a una revisione critica a cura di Federico Agostinelli. Il direttore Giulio Prandi e il Time Machine Ensemble guideranno l’esecuzione di questa produzione che coinvolge anche giovani scenografi e costumisti, vincitori di un concorso dedicato a Josef Svoboda.
“La traviata” di Verdi: l’allestimento degli specchi
La stagione si conclude con “La traviata” di Giuseppe Verdi, in programma il 20 e 22 dicembre (anteprima giovani il 19 dicembre). Questo melodramma immortale sarà presentato nell’iconico “allestimento degli specchi” ideato da Josef Svoboda, scenografo che ha rivoluzionato il teatro con la sua inventiva. La direzione sarà affidata a Nir Kabaretti, mentre la regia e le luci saranno curate da Henning Brockhaus. Sul palco, la protagonista Violetta Valery sarà interpretata da Ruth Iniesta, affiancata da Paolo Lardizzone nel ruolo di Alfredo Germont e Simone Piazzola come Giorgio Germont.
Eventi collaterali e progetti di inclusione
La stagione lirica è arricchita da una serie di iniziative collaterali, tra cui la performance teatrale “Operadinner”, un evento conviviale che introduce alla trama e ai personaggi delle opere. Inoltre, per favorire la partecipazione del pubblico giovane, il progetto “Musicadentro” organizza incontri nelle scuole e invita gli studenti a partecipare alle anteprime. Infine, in un’ottica di inclusività, la stagione prevede spettacoli accessibili a persone non vedenti e non udenti, con biglietti agevolati e supporti per una fruizione ottimale.
Informazioni e biglietti
I biglietti per la stagione lirica sono disponibili con prezzi variabili: da €70 a €15 per “La Vestale”, “Il turco in Italia” e “La traviata”, e da €25 a €10 per “I Quadri Parlanti”. Le recite del 20 ottobre e del 1 dicembre saranno accessibili a spettatori non vedenti e non udenti con biglietti a tariffa ridotta. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare la segreteria all’indirizzo: segreteria@ali-inclusione.it.
La Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi si presenta dunque come un’occasione unica per riscoprire il patrimonio operistico italiano, in un perfetto connubio tra tradizione e innovazione.