Tuesday 21 May, 2024
HomeAttualitàChi è sano davvero? Il pomeriggio dedicato alla salute mentale alla Chiesa di San Nicolò

Cesaroni: “conoscersi è il fondamento per superare l’ansia”. Dai docenti dello scientifico: “la scuola spreme i ragazzi. Deve cambiare”

Organizzato dai ragazzi del Movimento Giovani Cattolici Jesi, si è tenuto domenica 3 marzo, presso la Chiesa di San Nicolò, l’incontro dal titolo “La sanità mentale. Chi è sano davvero?“.

Un pomeriggio dedicato alla salute mentale che ha richiamato un ricco pubblico di persone, intervenuto per ascoltare i relatori presenti – lo psichiatra Simone Pompili, la psicologa Elisa Chiorrini, la life mental coach Roberta Cesaroni e i docenti del Liceo Da Vinci Serena Cesaroni, Carlo Cerioni e Tania Pisani – e interagire con loro. Dopo una prima parte di ascolto frontale, l’incontro prevedeva infatti un cambio di format, invitando i presenti a dividersi in gruppi e, a turno, incontrare in cerchi di dialogo i professionisti presenti.

Il macrotema è stato così affrontato da diverse prospettive. Al centro gli adolescenti. I giovani che, nella quotidianità, lamentano ansia e disagio. Ansia legata alla vita scolastica ma anche anche alle dinamiche di socializzazione nella classe. I disturbi alimentari, l’ autolesionismo, fino alla depressione e alle reazioni suicidarie.

Reazioni comuni in adolescenza perché “l’adolescente gestisce le situazioni di stress con la sfera emotiva – spiega la psicologa Elisa ChiorriniPer questo l’adolescente ha bisogno dell’adulto che gestisce le pressioni con la logica“.

Ci sono due tipi di ansia – afferma la life mental coach Roberta Cesaroniquella benigna e quella maligna. La prima è quella che hai prima di un evento importante, l’adrenalina. Quella maligna è quella che non gestiamo bene perché non ci conosciamo“.

Conoscere se stessi è infatti il fondamento per affrontarla – aggiunge. E i genitori devono spingere i figli a capire quanto valgono. Se avete figli maschi e femmine non fate confronti perché li mandate ancora più in ansia. In Italia convivono 5 generazioni. Il genitore si basa sull’educazione che ha ricevuto ma allo stesso tempo si relaziona con un figlio che è parte di un’altra società. Sono ragazzi uditivi che a scuola fanno difficoltà perché lì l’apprendimento è rimasto analogico e questo crea loro frustrazione e ansia. Per questo, dobbiamo aiutarli a riuscire ad apprendere supportando le loro qualità, aiutandoli a conoscersi, altrimenti i ragazzi si arrendono e non reagiscono”.

Restando all’interno dell’ambiente scolastico: “un ragazzo inserito in un contesto socializzante come la scuola avverte se stesso in modo negativo se non riesce a socializzare e prova disagio– aggiungono i docenti del Liceo Scientifico. La scuola dovrebbe rilevare il problema ma non lo fa. Così come sbaglia con il processo di spremitura dello studente, quando fa effettuare meccanicamente tante verifiche a settimana. La scuola italiana ha preso un piega meccanicistica, fondata su una performance misurabile, che continua a far sta male lo studente; e questo deve cambiare per la salute fisica e mentale dei ragazzi“.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.