Due giorni fa l’omicidio di Daniele Di Giacomo, freddato con quattro colpi di pistola. Task force in azione sul territorio su disposizione del Prefetto di Roma Lamberto Giannini
Importante operazione nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, il 15 settembre, con controlli svolti da 100 Carabinieri, nell’ambito di azioni pianificate dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini. Un tema affrontato nei giorni scorsi durante una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Le attività, organizzate d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, mirano a fornire risposte sollecite a situazioni complesse che destano preoccupazione e allarme sociale.
Decine le perquisizioni da parte dei Carabinieri, anche con unità cinofile, alla ricerca di droga e armi. Controllate le strade del quartiere e la circolazione stradale con specifici posti di blocco, per la verifica di persone sospette in aree degradate.
Il borgo è stato messo al setaccio, con verifiche dei Carabinieri congiuntamente al personale di ACEA ATO2, ARETI e ITALGAS, per scoprire eventuali allacci abusivi alla rete elettrica, idrica e del gas e occupazioni abusive degli alloggi di edilizia popolare.
L’omicidio di Daniele Di Giacomo
Era il 14 settembre, intorno alle 17, quando urla e spari sulla via Ferdinando Quaglia, alla periferia di Roma, hanno sconvolto la comunità di Tor Bella Monaca. Il 38enne Daniele Di Giacomo è stato ucciso con quattro colpi di pistola, davanti alla fidanzata, anche lei ferita ad una gamba ma salva. L’uomo che ha sparato i colpi, che lo hanno ucciso mentre era in auto, ha agito a volto scoperto, tanto che molti dei presenti all’omicidio lo hanno anche indicato per nome ai Carabinieri.
Daniele Di Giacomo, che non aveva alcun apparente legame con i clan di Tor Bella Monaca, era conosciuto dalle forze dell’ordine ma per reati di droga e viveva nel quartiere Borghesiana. Aveva tre figli ed era titolare di un’attività di autonoleggio a Tor Vergata.
Si segue la pista passionale.