Thursday 28 March, 2024
HomeCronacaRonde e controlli della città, ma senza autorizzazione

Un anconetano di 43 anni, pur avendo ricevuto diniego, da parte della Prefettura di Ancona circa la richiesta di iscrizione come “associazione tra cittadini non armata” (ex DM 8.8.2009) negli ultimi mesi aveva attivato una pluralità di attività abusive di “ronda” per le principali vie della città. Di queste attività ne aveva anche parlato sui social, mostyrando le ronde anche notturne, realizzate per le vie della città attraverso l’impiego di operatori che indossavano divise identiche a quelle dei corpi paramilitari e con l’ausilio di una body cam.

Definiti come “servizi di deterrenza o di cortesia” di operatori chiamati “osservatori di sicurezza urbana ed ambientale”, non vi era però alcuna autorizzazione nel rispetto della Legge 94 del 2009, che impone l’obbligo di indossare una casacca di colore giallo fluorescente, contenente la scritta «osservatori volontari», il logo dell’associazione, il nome del comune ed un numero progressivo associato al nominativo dell’operatore. Non solo. E’ vietato utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, e alle forze armate.

L’associazione non utilizzava in maniera conforme alle disposizioni di legge neppure le bodycam. Oltre ai servizi abusivi di ronda, pubblicizzava poi un’attività continuativa di vigilanza e sicurezza privata, denominata di volta in volta come di “portierato” o di “cortesia”, fatta a pagamento per alcuni esercizi pubblici di Ancona (in violazione del R.D. 773/1931).

Per tale motivo, lo scorso 5 maggio, il presidente dell’associazione (unitamente ad altra associata) veniva denunciato per le violazioni di cui agli artt. 110 C.P., 134 e 140 TULPS, per aver posto in essere attività di vigilanza privata, spendendo il nome della sua associazione senza aver mai conseguito alcun titolo prefettizio abilitante per svolgere tali mansioni.

Il 16 maggio u.s. veniva inoltre data esecuzione al Decreto di perquisizione delegata rilasciato dalla Procura della Repubblica di Ancona, a carico dei due soggetti indagati. 
Durante le operazioni di perquisizione venivano rinvenuti e sequestrati numerosi oggetti (divise, gagliardetti, tessere di iscrizione all’associazione, spray al peperoncino, una pistola ad aria compressa) utilizzati dagli indagati per effettuare l’attività di vigilanza abusiva, tra cui un furgone verde militare, allestito da ufficio mobile, ove uno dei due indagati custodiva anche uno sfollagente telescopico in acciaio di colore nero, come quelli in dotazione ai Carabinieri. 

Sia il furgone che lo sfollagente menzionato venivano sequestrati, con successivo deferimento del soggetto anche per porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, ex art. 4 legge 110/1975.  
 

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.