Thursday 21 August, 2025
HomeCronacaMinacce e soldi per foto intime su Instagram, scoperta la banda, alcuni sono minori

Le indagini della Polizia dopo la denuncia di un giovane vittima di estorsione ha portato a un gruppo di adolescenti del posto

La Polizia di Stato del Commissariato di Jesi ha concluso un’articolata attività investigativa che ha consentito di portare alla luce un episodio di estorsione aggravata, perpetrato ai danni di un minore attraverso l’utilizzo di falsi profili social.

L’indagine ha preso avvio nel mese di aprile 2025, quando un giovane studente si è presentato negli uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi. Accompagnato dal padre e da una docente scolastica, il ragazzo ha denunciato di essere stato vittima di minacce e richieste di denaro tramite Instagram, a seguito della condivisione, sotto inganno, di immagini intime.

Dietro a quella che inizialmente appariva come un’interazione innocua con un presunto profilo femminile, si celava in realtà un gruppo di adolescenti. Questi, dopo aver ottenuto i contenuti sensibili, hanno messo in atto un meccanismo estorsivo strutturato, con richieste di pagamento reiterate e precise modalità di consegna del denaro, avvenute anche tramite mezzi pubblici locali.

I poliziotti del Commissariato di Jesi, con il supporto specialistico della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Ancona, hanno ricostruito ogni fase dell’attività criminosa. Sono stati individuati gli account digitali, le numerazioni telefoniche e i dispositivi collegati alle utenze usate per l’estorsione.

Grazie a una mirata attività tecnica, e con il coordinamento della Procura Ordinaria e della Procura per i Minorenni, i poliziotti sono riusciti a risalire agli indirizzi IP di accesso, alle identità degli intestatari delle SIM coinvolte e alla localizzazione dei dispositivi utilizzati, alcuni dei quali sequestrati nel corso delle perquisizioni domiciliari. Le indagini hanno evidenziato che, dietro i profili social utilizzati per commettere l’estorsione, si celavano giovanissimi residenti del territorio, alcuni dei quali minorenni, che avrebbero agito in concorso, con diversi gradi di partecipazione e consapevolezza.

L’attività della Polizia di Stato, che ha permesso di interrompere tale condotta criminale con conseguenze psicologiche e sociali sulla giovane vittima, la quale, temendo che i contenuti fossero diffusi, aveva inizialmente ceduto al ricatto consegnando denaro agli estorsori. Rivolgendosi alla Polizia di Stato, il giovane ha permesso di porre fine a un meccanismo criminale potenzialmente estendibile ad altri episodi.

La Polizia di Stato ribadisce il massimo impegno nella prevenzione e nel contrasto dei reati digitali, specialmente quando a farne le spese sono i più giovani. Si rinnova, infine, l’appello alle famiglie e alle istituzioni scolastiche affinché si rafforzi l’educazione digitale e la vigilanza sull’uso dei social network.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.